Qualcuno pronostica la caduta di questo gigante del mondo cripto: sarebbe veramente la fine?

Un eventuale collasso di GreyScale avrebbe un impatto mai visto prima su Bitcoin ed il mondo cripto: ma quanto ci siamo realmente vicini?

Grayscale ha 633.000 bitcoin come asset. Si tratta di un’attività redditizia, quindi DCG – la società madre – potrebbe provare a raccogliere fondi. Ma, come spiega @hodlKRYPTONITE, è improbabile che ciò abbia successo in un ambiente al “picco della paura“.

DCG ha in pancia anche Genesis, e potrebbe lasciare che quest’ultima fallisca e provare a negoziare con i creditori e raccogliere fondi fino a maggio 2023.

collasso greyscale bitcoin
Adobe Stock

Un terzo modo sarebbe che DCG vendesse parte (o la maggior parte) dei suoi asset, azioni GBTC e parte delle azioni in Grayscale e nelle sue altre sussidiarie come CoinDesk, Luno e Foundry. Adam Cochran ha un thread su Twitter spiega che anche questo potrebbe non essere sufficiente.

L’opzione finale sarebbe liquidare il collaterale BTC sottostante di Grayscale e rilasciare i 633.000 BTC sul mercato. Questo potrebbe essere più che sufficiente per coprire i prestiti in essere.

In questo articolo vedremo:

  • Cosa sono Grayscale e GBTC.
  • Le possibilità di un potenziale collasso di GreyScale e le sue implicazioni.
  • Quali altre entità finanziarie potrebbero essere nei guai.

Collasso GreyScale: la situazione del titolo GBTC 

Cominciamo dall’inizio. Grayscale è un fondo di investimento. I fondi comuni di investimento sono società per azioni e sono chiuse: ciò significa che i gestori del fondo non possono riscattare o creare azioni. In “TradFi”, come dice il gergo delle criptovalute, un fondo di investimento può investire in altre società, mentre gli investitori possiedono azioni nel fondo per ottenere esposizione alle società. GreyScale Bitcoin Trust si specializza in una cosa soltanto: Bitcoin.

Lanciato nel 2013, il “Grayscale Bitcoin Trust è investito esclusivamente e passivamente in BTC, consentendo agli investitori di ottenere esposizione a BTC sotto forma di security evitando le sfide dell’acquisto, della conservazione e della custodia diretta di BTC“.

Il modello di business è semplice: Grayscale acquista BTC, emette azioni nel suo fondo e addebita una commissione di gestione annuale del 2%. Inizialmente, gli investitori accreditati possono ottenere azioni GBTC durante il round di collocamento privato acquistando almeno $50.000 dollari in Bitcoin. Successivamente, il trust ha ricevuto l’approvazione della FINRA per il commercio pubblico. In sostanza chiunque poteva acquistarli tramite i propri conti di intermediazione per una quota minima di GBTC.

Ma perché qualcuno dovrebbe pagare il 2% all’anno di commissioni, quando può acquistare Bitcoin da solo?

Bene, quando Grayscale ha avviato questa ingegnosa attività nel 2013, l’acquisto di Bitcoin era meno conveniente di oggi. Inoltre, il tipo di investitori che acquisterebbero azioni GBTC ($50.000 in Bitcoin o molto di più) non sono il tipo di investitori che vogliono affrontare inconvenienti come:

  • Iscrizione a exchange centralizzati (CEX) che possono essere hackerati o subire qualsiasi tipo di danno (considera il caso FTX).
  • Tenere al sicuro i propri Bitcoin in un cold wallet.
  • Giustificare l’acquisto di risorse digitali in una regolamentazione ad oggi poco chiara.

In altre parole, un fondo pensione pagherebbe volentieri un custode come Grayscale per i suoi servizi di gestione. Questo è il motivo per cui le azioni GBTC sono state scambiate a premio per molto tempo. Gli aspetti positivi superavano gli svantaggi e c’erano pochi servizi comparabili.

Quel premio ha creato un’opportunità di arbitraggio: cosa succederebbe se qualcuno acquistasse BTC e vendesse GBTC a un prezzo più alto? Dopotutto, GBTC è solo BTC in custodia. Ma per molto tempo il premio è stato del 20-50%.
In teoria (e anche in pratica), questo era possibile.

Ma c’è un grosso ma. Le azioni GBTC hanno un periodo di blocco di 6 mesi, quindi gli investitori non potevano vendere immediatamente. Questa latenza ha messo spesso gli investitori di fronte ad una scelta:

  1. Attendere sei mesi e sperare che il premio rimanga intatto (non proprio arbitraggio ma comunque speculazione).
  2. Acquistare BTC e shortare GBTC ove possibile. Finché il prezzo di Bitcoin copre la variazione del premio, ci guadagni un profitto.

Questa strategia può anche essere ridimensionata prendendo i bitcoin di qualcun altro, offrendo un rendimento sui BTC depositati e vendendo allo scoperto una quantità uguale di GBTC. Questo è ciò che hanno fatto gli istituti di credito CeFi come BlockFi.

La latenza è il rischio principale. Cosa succede se il premio non regge e la variazione del prezzo di Bitcoin non copre lo short?

Questo è esattamente quello che è successo e il premio si è trasformato in uno sconto da marzo 2021: la domanda di azioni GBTC è diminuita, come evidenziato dalle partecipazioni in BTC del trust flatlining. Inoltre, le posizioni in custodia di BTC sono state sbloccate, creando una potenziale pressione di vendita e abbassando il prezzo di Bitcoin.

Potresti, in teoria, fare lo stesso scambio di arbitraggio al contrario?

Sì. Potresti acquistare GBTC con uno sconto rispetto a Bitcoin, acquistando così effettivamente “Bitcoin in custodia e più economico”, in previsione che il divario di prezzo si colmi. In pratica, non è andata così. C’erano più venditori di GBTC che acquirenti, la custodia di BTC è diventata più interessante, la liquidità per il trading di GBTC era scarsa e gli ETF spot in Canada offrivano un’esposizione alternativa a Bitcoin. Pertanto, lo sconto è stato solo amplificato.

Genesis e GreyScale: il contagio potrebbe diffondersi ulteriormente?

Risposta breve: sì. L’unica domanda è fino a che punto.

Ad esempio, 3AC, Genesis e Grayscale sono strettamente collegati. Datafinnovation ha indagato i loro collegamenti in un’approfondita ricerca investigativa.

Il risultato è che ci sono altre entità che hanno prestato denaro a Genesis e dovranno cancellare questi asset in caso di fallimento di Genesis.

Ad esempio, Gemini ha utilizzato Genesis e ha congelato i prelievi per i suoi clienti, come probabilmente hanno fatto un sacco di altri istituti di credito. Il contagio delle criptovalute sembra tutt’altro che finito.

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