Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale: oggi tutto è tokenizzabile. Ma gli utenti ci guadagnano sempre?

Tokenizzazione e ridimensionamento di Ethereum: esploriamo la relazione e come varie soluzioni possono portare l’ecosistema a nuove vette.

Nel 2022 il numero complessivo di applicazioni decentralizzate (DApp) sulla blockchain di Ethereum ha superato i 3.000. Attualmente questo ecosistema è la scelta migliore per chi crea dApp, NFT e altri token di tendenza. Ma gli sviluppatori – e soprattutto la community – sono contenti di questo?

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A causa della sua crescente popolarità, Ethereum sta affrontando vari problemi con le prestazioni. Commissioni elevate sul gas, esecuzione dei contratti lenta e possiamo citarne anche altri. Il tanto atteso Merge, destinato a risolvere questi problemi, arriverà finalmente entro la fine del 2022. E mentre stiamo trattenendo il respiro e sperando che non venga rinviato di nuovo, esploriamo come la tokenizzazione influisce su Ethereum e come varie soluzioni di ridimensionamento possono portare l’ecosistema a nuove vette. Immergiamoci.

Ethereum: ecco quali sono le sue attuali carenze

La blockchain di Ethereum è finora limitata a sole 30 transazioni al secondo, mentre concorrenti come Solana sono in grado di elaborarne oltre 30.000. Il costo medio di transazione per la blockchain si aggira intorno a $1,5. Sebbene sia un calo significativo rispetto all’anno precedente, è comunque superiore alla tariffa del gas desiderata.

Un’altra cosa è che Ethereum è responsabile della sicurezza e della regolamentazione dei dati attraverso la sua blockchain. Stratificazione dei dati, approvazione delle transazioni, mantenimento della sicurezza… Tutto questo multitasking significa che la blockchain ha dei limiti in alcuni aspetti delle prestazioni.

Ethereum è una scelta estremamente popolare nel mondo decentralizzato. Di conseguenza il problema principale degli sviluppatori che lo scelgono è il sovraffollamento. Il che porta inevitabilmente a commissioni di transazione più elevate per i clienti che lo utilizzano come valuta e/o investimento.

Problemi di scalabilità e soluzioni

Le carenze nell’esecuzione e nelle transazioni sono comunemente indicate come problemi di ridimensionamento. I ricercatori hanno già offerto molte soluzioni a questi problemi, alcune delle quali incluse nel tanto atteso passaggio al Proof-of-Stake.

Le soluzioni di ridimensionamento dovrebbero consentire alla blockchain di raggiungere una migliore efficienza e ridurre le commissioni di transazione, assicurandosi che le prestazioni non siano danneggiate. Le soluzioni layer 1 normalmente includono sidechain e strati off-chain. Questi sono costruiti sopra la chain principale e progettati per aumentare il throughput delle transazioni. Le soluzioni layer 2 coinvolgono state channels, rollups, interoperabilità blockchain, sharding e funzioni crittografiche alternative.

Ad agosto, se The Merge non verrà ritardato di nuovo, l’attuale blockchain di Ethereum sarà unita alla Beacon Chain e integrata con le shard chain. Pertanto, il processo dividerà la rete Ethereum in più chain, il che dovrebbe migliorare significativamente il throughput e la velocità delle transazioni.

Come risultato di The Merge, la mainnet di Ethereum diventerà:

  • Più veloce. Le transazioni potrebbero essere finalizzate in pochi nanosecondi.
  • Capace di elaborare un numero maggiore di transazioni al secondo, aumentando la velocità complessiva delle transazioni eseguite sulla blockchain.
  • Più decentralizzata. Il decentramento e la sicurezza sono due caratteristiche peculiari di Ethereum, quindi rimarranno anche dopo l’aggiornamento.

Tokenizzazione e soluzioni di ridimensionamento

Prima di passare a varie soluzioni di ridimensionamento che prevedono o meno la tokenizzazione, ricordiamo brevemente cosa significa questa parola. Normalmente usiamo questo termine quando parliamo di qualcosa di prezioso che viene convertito in un token digitale sulla blockchain. Tutto quello che puoi vedere ed immaginare può diventare un token.

Quando si parla di soluzioni layer2 di Ethereum, ci sono due possibilità. Alcune utilizzano ancora ETH come moneta principale, altre hanno i propri token. Arbitrum, optimistic rollups e zero knowledge (ZK) rollup (clicca qui per approfondire) hanno optato per attenersi ad ETH come risorsa nativa. Polygon, Metis e Boba sono invece tra quelli che hanno creato nuovi token.

Mantenere ETH come risorsa nativa sulla propria blockchain è perfettamente comprensibile. Ma la storia di successo di Polygon dimostra che il successo di un nuovo token va di pari passo con l’hype e con la community. Se un team lancia un nuovo token o un programma di incentivi, inevitabilmente attira l’attenzione e motiva gli utenti a prendere parte al processo sia finanziariamente che fisicamente. Ad esempio la community potrebbe votare per le decisioni della rete o investire nel suo sviluppo futuro.

Diamo un’occhiata più da vicino ad alcune soluzioni di ridimensionamento tokenizzate e tokenless per capire come possono migliorare la rete Ethereum.

Rollup

L’idea principale alla base dei rollup è di eseguire le transazioni sul secondo livello, ovvero la blockchain layer 2. L’obiettivo è velocizzare la rete principale e aumentare l’efficienza. Esistono due tipi principali di rollup: “ottimistico” e a “conoscenza zero”. Quelli optimistic si chiamano così perché qualsiasi validatore è in grado di pubblicare un blocco e confermare la validità di altri blocchi. Se un particolare validatore rileva qualcosa di sospetto, è possibile eseguire un’ispezione per verificare lo stato del blocco.

Arbitrum

Vediamo come funziona con Arbitrum. A maggio 2022, questo rollup conteneva 1,35 miliardi di dollari di valore totale bloccato (TVL), essendo la soluzione scalabile tokenless più popolare nella rete Ethereum.

In Arbitrum, i nodi completi che inviano transazioni alla blockchain layer 1 guadagnano ricompense in ETH. Il resto delle commissioni di transazione dell’utente viene distribuito ad altri partecipanti alla rete, come i validatori. Nel caso in cui il blocco aggiunto dall’utente Arbitrum si riveli errato o una contestazione si riveli ingiustificata, al validatore responsabile verrà confiscata la puntata, assicurando che i partecipanti giochino sempre in modo pulito per evitare le conseguenze.

Per quanto riguarda i rollup “a conoscenza zero” – o zk-rollup – queste soluzioni di scalabilità layer 2 consentono alle blockchain di convalidare le transazioni più velocemente. Allo stesso tempo garantiscono che le tariffe del gas rimangano al minimo possibile. Raggiungono una velocità di transazione così alta con l’aiuto di Merkle Trees: uno memorizza tutti gli account, mentre l’altro tutti i saldi. Questo tipo di archiviazione di dati off-chain consente di risparmiare enormi quantità di potenza di calcolo e tempo per la blockchain.

Sia Arbitrum che altri rollup utilizzano ETH come moneta base per coprire i costi del gas. I protocolli sono tenuti a pagare commissioni di transazione e costi aggiuntivi per portare il rollup sulla rete principale. Questo è il principale problema delle soluzioni di ridimensionamento senza token.

Soluzioni che sfruttano la tokenizzazione

Come accennato in precedenza, le soluzioni di scalabilità tokenizzate utilizzano i propri token pur continuando a sfruttare molte caratteristiche della blockchain di Ethereum. Polygon, un ecosistema multi-chain di blockchain compatibili con Ethereum, è il più conosciuto tra loro. Ne abbiamo già parlato in questo articolo, quindi oggi concentriamoci su un altro esempio: Metis.

Metis è una soluzione layer 2 che offre scalabilità combinata con la sicurezza della blockchain di Ethereum, ed offre la possibilità di creare dApp su Ethereum. Utilizza il proprio token per pagare le commissioni di transazione, e restituisce il 30% ai protocolli che funzionano sulla rete. A differenza di Arbitrum, Metis consente a terze parti di eseguire sequencer mettendo in staking su Metis per dimostrare le proprie buone intenzioni.

In aggiunta a ciò, Metis offre un bridge NFT tra la sua rete Andromeda ed Ethereum, storage NFT, insieme ad una funzionalità che consente la creazione di organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e società autonome decentralizzate (DAC). Il suo TVL è di $31,5 milioni di dollari nel momento in cui scrivo, che è quasi venti volte inferiore a quello dell’Arbutrum. Ma considerate tutte le sue funzionalità NFT e DAO, il progetto ha buoni margini di crescita, con la sua community di 130.000 utenti solo su Twitter.

La tokenizzazione è davvero necessaria per Ethereum?

Gli esempi discussi sopra mostrano che sia le soluzioni tokenizzate che quelle senza token possono contribuire all’obiettivo principale della blockchain di Ethereum: la scalabilità. Mentre i primi, come Arbitrum, si concentrano sulla velocità delle transazioni, Polygon, Metis e altri stanno anche costruendo una community e un’ampia gamma di servizi decentralizzati.

La tokenizzazione quindi non è una necessità. Ma sicuramente è vantaggiosa in termini di riduzione delle commissioni di transazione. Gli utenti infatti pagano le commissioni utilizzando il token nativo, ed allo stesso tempo gli utenti sono incuriositi dall’idea di partecipare allo sviluppo di una nuova rete.

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