Un possibile fallimento dell’OPAS promossa da Banca Ifis su illimity Bank potrebbe innescare un’ondata di sfiducia e una discesa improvvisa del titolo. Con target discordanti tra gli analisti e scarsa chiarezza sulla strategia futura, illimity si trova in un momento delicatissimo. Quanto è davvero solido il progetto? E perché l’esito dell’offerta potrebbe fare la differenza tra ripresa e crollo?
Da settimane, il titolo illimity è sotto i riflettori per l’offerta pubblica lanciata da Banca Ifis, che ha riacceso l’interesse degli investitori e scatenato commenti contrastanti tra analisti e operatori di mercato. Al momento, le adesioni all’offerta si attestano attorno all’11,7% con scadenza fissata al 27 giugno 2025, ma il clima rimane incerto. L’operazione è vista da molti come un test cruciale per la strategia di consolidamento nel settore bancario italiano, soprattutto in un contesto di mercato dominato da elevata volatilità e incertezze macroeconomiche.

Le azioni illimity sono attualmente scambiate intorno a 3,70 €, valore molto vicino al prezzo obiettivo medio stimato dagli analisti, pari a 3,525 €. Questo dato riflette una leggera sopravvalutazione, considerando un target massimo di 3,90 € e uno minimo di 2,80 €, come riportato da MarketScreener. Alcuni osservatori ritengono che il titolo stia già prezzando le aspettative di successo dell’OPS, mentre altri vedono margini di correzione in caso di mancata adesione significativa.
Dubbi strategici e reazioni degli analisti
Secondo Equita SIM, che ha declassato illimity a “Reduce” con un target a 2,80 €, la vera preoccupazione è la bassa visibilità sulla strategia 2026-2028: mancano infatti indicazioni precise sull’evoluzione del credito, sull’ottimizzazione dei costi e sulla redditività futura. In caso di fallimento dell’offerta, Equita stima un potenziale crollo del titolo fino al 25%, sottolineando quanto l’operazione sia cruciale per garantire un posizionamento competitivo. Al contrario, Intesa Sanpaolo resta positiva e conferma il giudizio “Buy” con target a 3,70 €, in linea con i livelli attuali, segnalando fiducia nella capacità di illimity di rafforzarsi anche da sola.
Tra gli altri indicatori fondamentali, i multipli di valutazione mostrano qualche criticità: il Price/Book risulta sopra la media settoriale, mentre il ROE e il ROA segnalano ancora margini di miglioramento. Gli ultimi dati pubblicati non brillano per redditività, ma il titolo resta sorvegliato speciale soprattutto per il basso controvalore scambiato giornalmente, che potrebbe renderlo manovrabile: il volume medio a tre mesi è di appena 31.117 titoli.
L’offerta Ifis e gli scenari futuri per gli investitori
Il possibile esito dell’OPAS potrebbe modificare radicalmente la traiettoria del titolo illimity. In caso di successo, si aprirebbe uno scenario di integrazione strategica tra due realtà bancarie complementari, con possibili sinergie operative. In caso contrario, però, il mercato teme un ritorno all’instabilità e a un quadro incerto, come dimostrano le valutazioni di Equita. Le posizioni divergenti degli analisti riflettono una tensione tra chi vede nell’operazione una vera svolta e chi teme un progetto troppo fragile per proseguire in autonomia.
Oltre al contesto societario, il titolo illimity è influenzato anche da dinamiche settoriali più ampie: il settore bancario italiano, pur in ripresa, mostra ancora segnali di vulnerabilità, soprattutto per realtà di medie dimensioni. L’incertezza normativa e i tassi di interesse incideranno sulle prossime trimestrali, che saranno cruciali per ridefinire aspettative e valutazioni.
In definitiva, il destino borsistico di illimity dipende ora da un’incognita ben precisa: l’esito di un’operazione che potrebbe decretare la fine di un progetto autonomo oppure il rilancio definitivo di un istituto ancora in fase di consolidamento.