Due titoli della nautica di lusso, protagonisti in Borsa con andamenti divergenti: uno attira con dividendi stabili, l’altro delude nonostante i fondamentali. Ferretti sorprende con un forte portafoglio ordini e una valutazione ancora attraente, mentre Sanlorenzo vacilla su segnali tecnici negativi. Ma quale dei due titoli potrebbe realmente offrire più valore nel 2025 secondo gli analisti?
In un mercato azionario sempre più esigente, la sfida per gli investitori è distinguere tra aziende con reale potenziale di rendimento e quelle che, pur mostrando numeri solidi, faticano a mantenere la fiducia del mercato. Due titoli italiani del settore nautica di lusso si trovano oggi al centro di un confronto interessante: Ferretti e Sanlorenzo.

Entrambe attive in un comparto altamente competitivo e orientato all’esportazione, presentano dinamiche di mercato molto diverse. Ferretti si distingue per un significativo incremento nel portafoglio ordini e valutazioni interessanti, mentre Sanlorenzo – pur vantando margini elevati – soffre una recente debolezza tecnica. La crescente attenzione del mercato per il settore del lusso, anche in ambito azionario, rende questo confronto ancora più rilevante per chi cerca esposizione a titoli difensivi ma con prospettive di espansione globale. Analizziamo più a fondo per capire quale delle due possa offrire un migliore posizionamento nel portafoglio di un investitore orientato al valore.
Ferretti: fondamentali solidi e spinta dal dividendo
Ferretti ha recentemente annunciato un portafoglio ordini record pari a 1,77 miliardi €, in aumento del 7,6% rispetto al 2024. L’utile netto ha raggiunto gli 88,2 milioni €, con un EBITDA rettificato di 190 milioni € e un margine operativo lordo del 16,2%. Numeri che confermano una gestione efficiente e un’offerta apprezzata dal mercato internazionale. Dal punto di vista delle valutazioni, Ferretti mostra un rapporto prezzo/utili di 11,2 e un EV/EBITDA di 6,56, rendendo il titolo appetibile rispetto ai competitor europei.

Il rendimento del dividendo si attesta al 3,48%, con una distribuzione stabile negli ultimi tre anni. Le medie mobili settimanali indicano prevalenza di segnali d’acquisto, mentre gli oscillatori tecnici si mantengono su livelli neutri. Secondo TradingView, il prezzo attuale di 2,78 € risulta ancora lontano dal target medio degli analisti (4,17 €), suggerendo una sottovalutazione potenziale superiore al 49%. Tutti e 7 gli analisti che seguono il titolo consigliano l’acquisto.
Sanlorenzo: dividendi in crescita ma segnali tecnici deboli
Sanlorenzo, pur registrando ricavi in aumento (+9,6% nel primo trimestre 2025), mostra un quadro tecnico meno brillante. L’analisi settimanale indica segnali di vendita netti su quasi tutte le medie mobili e oscillatori principali. Il target di prezzo medio stimato dagli analisti è 46,55 €, con un potenziale di crescita del 52% rispetto all’attuale 30,50 €, ma il titolo rimane sotto pressione.
A livello di fondamentali, Sanlorenzo vanta un ROE del 21,8% e un margine lordo superiore al 23%, ma anche una valutazione più elevata: P/E a 11,18 e P/FCF oltre 31. Il dividendo, pari a 1 € per azione, offre un rendimento del 3,3%, in linea con quello di Ferretti ma con un payout più aggressivo.
Nonostante i buoni fondamentali, la pressione tecnica e l’assenza di un momentum positivo rendono Sanlorenzo una scelta più incerta. Per chi guarda al breve-medio termine, Ferretti appare oggi meglio posizionata per offrire rendimento e potenziale di rivalutazione, secondo le valutazioni di MarketScreener e i dati raccolti su Investing.com.