Un rendimento costante, fondamentali solidi e una valutazione ancora contenuta. Questo titolo potrebbe sorprendere chi cerca valore nascosto nel segmento delle small cap italiane. I segnali tecnici parlano chiaro, ma è nei numeri che si trovano le conferme.
A volte il mercato ignora per lungo tempo titoli che, in silenzio, continuano a macinare numeri positivi. Performance robuste, margini in espansione, dividendi affidabili, e una redditività che molti big del settore possono solo invidiare. Titoli che non fanno rumore, ma che parlano con i fatti, spesso snobbati perché poco liquidi o scarsamente seguiti dagli analisti. Fope, attiva nel settore della gioielleria di alta gamma, sembra essere uno di questi casi.

Una realtà in forte ascesa, che ha conquistato gli investitori più attenti grazie a una crescita costante, una governance prudente e un modello di business ad alta marginalità, con un posizionamento unico tra lusso e manifattura made in Italy. Il tutto con una visibilità commerciale in espansione anche sui mercati esteri. Ma in un mercato guidato sempre più da trend, flussi passivi e speculazione a breve termine, può una small cap come questa davvero ritagliarsi spazio? Il momento attuale sembra indicare di sì, soprattutto per chi ha l’orizzonte e la pazienza per osservare oltre il rumore di fondo.
Massimo storico e fondamentali solidi per una crescita silenziosa
Il recente rally ha portato il prezzo delle azioni Fope fino a 39 €, segnando non solo un nuovo massimo a 52 settimane, ma anche il massimo storico assoluto del titolo. Una crescita superiore al +77% in sei mesi, supportata da indicatori tecnici che restano saldamente impostati al rialzo. Secondo TradingView, ben 17 indicatori su 18 sono in modalità “Compra”, con le principali medie mobili – dalla EMA 10 fino alla EMA 200 – tutte favorevoli.

Dal punto di vista fondamentale, i numeri rafforzano questa impostazione: ROE al 27,37%, ROA al 17,39%, margine netto al 15,02%, P/E pari a 15,83, EV/EBITDA a 9,37 e un P/FCF di 27,19. Parametri che, pur riflettendo una parte della corsa recente, indicano una valutazione ancora sostenibile, in particolare se confrontata con l’elevata redditività del business. Il target price medio degli analisti è 39,4 €, con un massimo previsto a 41,2 € secondo Marketscreener. Nessun segnale di eccessiva sopravvalutazione emerge dalle stime, che restano coerenti con i fondamentali.
Liquidità limitata, dividendi stabili e rischio di manovrabilità
Nonostante il quadro positivo, esiste un punto debole evidente: la scarsa liquidità. Il volume medio degli scambi giornalieri è di sole 2.174 azioni, che, ai prezzi attuali, equivale a un controvalore intorno agli 85.000 €. Una cifra che rende il titolo potenzialmente manovrabile da operatori poco capitalizzati, e che può amplificare la volatilità nei momenti di bassa attività sul book.
Dal punto di vista della remunerazione degli azionisti, il titolo mostra una certa affidabilità: il dividendo 2025 è pari a 0,85 € per azione, con un rendimento lordo del 2,15%. La storia recente conferma la solidità della politica di distribuzione: il rendimento medio degli ultimi cinque anni è del 3,6%, con un picco al 7,23% nel 2020. Unica eccezione il 2019, anno in cui il dividendo non è stato erogato. Il payout ratio attuale si attesta intorno al 45%, un livello che lascia ancora margini per incrementi futuri senza stressare la struttura finanziaria.
Fope resta quindi una small cap sottovalutata in termini di attenzione mediatica, ma non nei numeri. Un titolo che unisce qualità industriale, disciplina finanziaria e potenziale di apprezzamento, anche se accompagnato da un livello di rischio superiore legato alla sua bassa negoziabilità.