Vorrei andare in pensione a 61 anni, ho sempre lavorato presso un’unica azienda, subirò una penalizzazione?

La pensione a 61 anni è concessa ad alcune lavoratrici ma ci sono valutazioni da fare sulle eventuali penalizzazioni.

Ogni forma di pensionamento anticipato comporta delle penalizzazioni di entità diversa in base alle caratteristiche del richiedente. Vediamo quanto può costare cara la pensione a 61 anni.

Coppia legge un documento
Vorrei andare in pensione a 61 anni, ho sempre lavorato presso un’unica azienda, subirò una penalizzazione? (Crypto.it)

La scelta di andare in pensione anticipata deve essere ben ponderata qualsiasi scivolo si abbia intenzione di scegliere. Il sistema di calcolo contributivo è penalizzante perché tiene conto non solo del momenta contributivo (meno contributi si hanno più basso sarà l’importo dell’assegno) ma anche del coefficiente di trasformazione che dipende dall’età di pensionamento. Prima si lascia il mondo del lavoro meno conveniente sarà il coefficiente da applicare al conteggio dell’importo della pensione.

Già questi due dettagli – anni di contributi e coefficiente di trasformazione – incideranno negativamente scegliendo uno scivolo di pensionamento anticipato. In casi specifici, poi, bisogna considerare che per lasciare prima della pensione di vecchiaia il mondo del lavoro bisognerà rispettare altre condizioni svantaggiose. Non poter percepire oltre una certa somma (ad esempio accade con la pensione contributiva a 64 anni) oppure accettare il calcolo contributivo pur non essendo un contributivo puro. Accade con Quota 103 e con Opzione Donna. 

In pensione a 61 anni con Opzione Donna, chi è più penalizzata

Opzione Donna è lo scivolo dedicato alle lavoratrici che permette di andare in pensiona a 61 anni di età e con 35 anni di contributi. C’è uno sconto per chi ha figli. Con un figlio l’età di pensionamento scende a 60 anni e con due o più figli a 59 anni. Condizione necessaria per andare in pensione con Opzione Donna è essere caregiver da almeno sei mesi oppure invalida con 74% di invalidità minimo oppure impiegata in un’azienda in stato di crisi.

Donna fa dei calcoli
In pensione a 61 anni con Opzione Donna, chi è più penalizzata (Crypto.it)

C’è di più, per il pensionamento con Opzione Donna occorrerà accettare il sistema di calcolo contributivo pur avendo iniziato a versare contributi prima del 1996. Significa accettare un taglio sull’assegno di entità variabile, tra il 10 e il 30%. Maggiormente penalizzate le donne con tanti anni di contribuzione maturata prima del 1996. Bisogna valutare attentamente, dunque, se andare in pensione a 61 anni accettando un assegno più basso o se attendere i 67 anni di età o un altro scivolo di pensionamento anticipato.

Per quanto riguarda l’attività svolta possiamo dire che poco conta quanti datori di lavoro si sono avuti. Meno penalizzate saranno le donne con una carriera contributiva continuativa e senza buchi. Ricordiamo, infine, che per Opzione Donna sono previste lunghe finestre di decorrenza (periodo che passa tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione del primo rateo pensionistico). Dodici mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

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