Silk Road: la storia che non ti racconteranno mai sul più grande mercato nero del Dark Web

La storia assurda di Ross Ulbricht, un giovane laureato in fisica che ha costruito il più grande mercato nero di stupefacenti online della storia, non ha ancora smesso di far parlare dopo dieci anni dal suo arresto.

Il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha arrestato Ross Ulbricht nell’ottobre 2013, accusandolo successivamente di riciclaggio di denaro, associazione a delinquere finalizzata alla pirateria informatica e al contrabbando di droga.

silk road dark web
Adobe Stock

Silk Road è stato il primo mercato contemporaneo del dark web ad essere riconosciuto per la vendita di stupefacenti vietati negli Stati Uniti. Era stato fondato da Ulbricht due anni prima.

Improvvisamente, i consumatori hanno potuto ordinare qualsiasi materiale illegale desiderino dai rivenditori online e farselo recapitare a casa dal servizio postale degli Stati Uniti il giorno successivo senza dover rispondere ad alcuna domanda.

La nascita di Silk Road e il ruolo di Ross Ulbricht

Il sito web di Ulbricht funzionava come un servizio di anonimizzazione Tor, consentendo agli utenti di navigare più facilmente in modo anonimo e di completare tutte le loro transazioni utilizzando criptovalute non tracciabili. Questo è stato uno dei motivi per cui Ulbricht è stato arrestato. In breve tempo, Ross aveva accumulato un enorme seguito con lo pseudonimo di Dread Pirate Roberts (un riferimento al film La principessa sposa) e una modesta fortuna in bitcoin grazie a un articolo sul sito web pubblicato dal blog Gawker, ormai defunto.

Ma come ha fatto un ventenne laureato in fisica proveniente da una famiglia borghese del Texas a finire in cima alla lista dei più ricercati dall’FBI?

Nell’adattamento cinematografico della storia, intitolato Silk Road, lo scrittore e regista Tiller Russell (il cui lavoro precedente comprende Night Stalker: The hunt for a serial killer, un’indagine in quattro parti sui crimini commessi da Richard Ramirez) ripercorre la transizione di Ulbricht da cittadino rispettoso della legge a giocatore di droga nel contesto di questa imperfetta storia criminale. Si basa su un articolo intitolato “Dead End On Silk Road: Internet Crime Kingpin Ross Ulbricht’s Big Fall”, pubblicato su Rolling Stone e scritto da David Kushner su Ulbricht.

Il film sulla storia di Ulbricht: “Silk Road”

Nella prima scena del film, che si svolge nel 2013, Ulbricht (Nick Robinson) è seguito da agenti federali sotto copertura che tentano di catturarlo nell’atto di accedere al suo sito web in una filiale della biblioteca pubblica di San Francisco. La scena si sposta in seguito in un pub texano un paio di anni prima, quando uno sgargiante esibizionista libertario di nome Ulbricht sta cercando di tirarsi fuori da un’imbarazzante discussione politica con Julia (Alexandra Shipp).

Poco dopo, i due diventano inseparabili e quando Ulbricht propone scherzosamente di lanciare un sito web da cui gli spacciatori possano vendere facilmente la droga, sia Julia che il migliore amico di Ulbricht, Max (Daniel David Stewart), sono felici di assecondare il suo stravagante progetto. Julia è la ragazza di Ulbricht e Max è il suo migliore amico.

“Una narrazione reale. Tranne che per le parti inventate”

Nonostante il fatto che fin dall’inizio veniamo sarcasticamente informati che “questa narrazione è reale. Tranne che per ciò che abbiamo inventato o cambiato”, è molto evidente che alcune parti della storia sono lì solo per allungare una sceneggiatura altrimenti poco interessante e senza scopo. Ad esempio, una sottotrama con la fantastica interpretazione di Jason Clarke (Zero Dark Thirty) nei panni del disonesto agente della criminalità informatica Rick Bowden risulta spesso superflua.

Robinson offre una performance adeguatamente snervante e sommessa nel ruolo dell’antieroe per cui si vorrebbe tifare. L’ambiguità morale del film è ciò che gli dà la marcia in più. Seppure è un peccato che il regista David O. Russell non la sfrutti maggiormente. In altre parti del film, l’attore Paul Walter Hauser, noto per i suoi ruoli in “I, Tonya” e “Richard Jewell”, ruba la scena nel ruolo del dipendente di Ulbricht, lo sfortunato hacker dello Utah Curtis Clark Green.

Nel film traspare una trama confusionaria e fumosa

Il problema principale del film Silk Road è che spesso dà l’impressione di non sapere dove sia il suo focus. Detto questo, le informazioni presentate sono sufficienti a tenere desta l’attenzione dei lettori che non hanno familiarità con la narrazione fino alla conclusione. Se vi aspettate che sia sorprendente come The Social Network di David Fincher o che sia pieno di battute esilaranti, vi troverete purtroppo un po’ delusi.

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