I BTP continuano a rappresentare una scelta centrale per i risparmiatori italiani, grazie a cedole generose e a una rivalutazione che, in diversi casi, ha già garantito guadagni a chi li ha acquistati nei mesi scorsi. Alcuni titoli di medio-lungo termine mostrano rendimenti stabili e un posizionamento interessante rispetto al mercato obbligazionario europeo, attirando l’attenzione di investitori e analisti.
Il contesto dei tassi di interesse resta cruciale: la politica monetaria della BCE e l’andamento del debito pubblico italiano incidono direttamente sulle quotazioni dei titoli di Stato.

In questo quadro, i BTP con scadenza intermedia, come quelli al 2035, si distinguono per un equilibrio tra cedole elevate e una volatilità contenuta. Capire le dinamiche di prezzo e rendimento di questi strumenti permette di comprendere meglio perché, per molti risparmiatori, rappresentino ancora un’opportunità da monitorare.
Le quotazioni aggiornate dei BTP 2035
Tra i titoli più osservati spiccano due emissioni. Il BTP 3,65% 01/08/2035 (ISIN IT0005631590) nelle ultime sedute di settembre 2025 è stato scambiato intorno a 101,64 €, con oscillazioni giornaliere tra 101,32 € e 101,85 €. Il rendimento si attesta su valori vicini al 3,47%-3,50%, in linea con il benchmark decennale italiano.

Il BTP 3,85% 01/02/2035 (ISIN IT0005607970) viene invece quotato a circa 103,73 € (18 settembre 2025, ore 10:06), offrendo un rendimento intorno al 3,39%. Entrambi i titoli, pur con differenze di cedola e prezzo, riflettono una solidità che ha permesso ai sottoscrittori di beneficiare non solo dei flussi cedolari, ma anche della tenuta del valore di mercato.
I fattori che sostengono l’interesse
Gli analisti sottolineano che la combinazione di cedole elevate e di una rivalutazione progressiva costituisce il principale driver di attrattività dei BTP. Per esempio, chi ha acquistato i titoli nei momenti di maggiore tensione sui mercati, quando i rendimenti superavano il 4%, oggi si trova con un duplice vantaggio: incassare cedole importanti e vedere il proprio capitale rivalutato.
Secondo i dati di TradingView e Investing, il rendimento del decennale italiano si mantiene intorno al 3,50–3,55%, valore che colloca i titoli a medio-lungo termine come strumenti competitivi rispetto ad altre obbligazioni sovrane europee. Le proiezioni dipenderanno dai prossimi interventi della BCE in tema di politica monetaria e dal percorso di stabilizzazione del debito italiano.
Le analisi indipendenti segnalano inoltre che l’andamento delle cedole contribuisce a rendere i BTP appetibili anche senza necessità di rivenderli: per molti risparmiatori, infatti, la strategia di mantenere i titoli fino a scadenza resta la via principale per valorizzare il proprio investimento.
Le fonti ufficiali – MEF, Banca d’Italia e piattaforme finanziarie specializzate – confermano che la solidità del debito pubblico italiano e la politica di emissioni regolare garantiscono liquidità e trasparenza al mercato, elementi che rafforzano l’appeal di questi strumenti.