5 numeri sorprendenti tra GNL, dividendi oltre il 7% e target price fino a +17% per uno dei migliori titoli del Ftse Mib

Negli Stati Uniti si gioca una parte decisiva del futuro di Eni, tra accordi sul GNL, progetti di bioraffineria e investimenti nel nucleare pulito. Claudio Descalzi ha incontrato a Washington esponenti del governo americano per rafforzare i rapporti strategici, mentre a Piazza Affari gli occhi sono puntati su quotazione, multipli, dividendo e stime degli analisti per capire l’upside del titolo.

Il peso degli Stati Uniti nei piani di Eni è cresciuto negli ultimi mesi. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha avuto una serie di incontri con rappresentanti del governo americano per discutere di gas naturale liquefatto, biocarburanti e prospettive sul nucleare di nuova generazione. A luglio 2025 è stato siglato un accordo di fornitura a lungo termine con Venture Global per ampliare il portafoglio GNL e garantire maggiore sicurezza degli approvvigionamenti in Europa.

dividendi rialzo
5 numeri sorprendenti tra GNL, dividendi oltre il 7% e target price fino a +17% per uno dei migliori titoli del Ftse Mib – crypto.it

In parallelo, Eni consolida le partnership con grandi fondi statunitensi – da Kkr ad Ares fino a Blackrock – che sostengono il modello “satellitare” attraverso società come Plenitude, Enilive ed Eni CCUS Holding. L’espansione tocca anche la ricerca, con la presenza di Eni Next a Boston e la partecipazione in Commonwealth Fusion Systems per la fusione nucleare.

Andamento del titolo e quadro tecnico

Sul fronte di Borsa, la quotazione Eni si attesta intorno a 14,9 €, con un andamento altalenante dopo i massimi delle scorse settimane. Gli operatori guardano con attenzione agli oscillatori e alle medie mobili settimanali, che restituiscono un quadro di forza: l’RSI si muove in area neutrale, il MACD mostra un segnale lievemente positivo, mentre indicatori come stocastico, CCI e Williams %R alternano fasi di ipercomprato e consolidamento. Le medie mobili di periodo segnalano prevalenza di “buy”, a conferma di una tendenza che resta sostenuta nonostante i fisiologici ritracciamenti.

dividendo oscillatori
Andamento del titolo e quadro tecnico – crypto.it

Le ultime notizie di mercato hanno messo in luce un calo dell’utile adjusted su base annua, ma anche la conferma di un buyback consistente e la volontà di proseguire con la distribuzione di cedole. Questo bilanciamento tra ritorno agli azionisti e investimenti in transizione energetica è al centro delle valutazioni degli investitori istituzionali.

Valutazioni, target price e dividendo

Le principali metriche di valutazione vedono il PE in doppia cifra bassa, il PB inferiore a 1× e il PS attorno a 0,5×, valori che collocano il titolo su multipli contenuti rispetto a molti concorrenti europei dell’Oil & Gas. L’EV/EBITDA è nell’ordine di 4-5×, mentre la redditività è evidenziata da un ROE poco sopra il 5% e da un ROA intorno al 2%.

Per quanto riguarda le stime degli analisti, il consenso raccolto da MarketScreener indica un target price medio di 15,3 €, con un massimo a 17,5 € e un minimo a 13,5 €. Con l’ultimo prezzo a 14,9 €, lo scarto rispetto al target medio è di circa +2,9%, mentre il potenziale rispetto al massimo si spinge fino a +17,6%; al contrario, il gap con il minimo resta negativo a −9,3%. Le rilevazioni di TipRanks convergono su un target medio di circa 15,1 €, confermando una visione in linea.

Sul fronte dividendi, Eni mantiene una politica generosa: il rendimento atteso oscilla tra il 6% e l’8% a seconda delle quotazioni, con una media degli ultimi cinque anni intorno al 6,5%. Negli ultimi esercizi la distribuzione è stata regolare, senza interruzioni, a sostegno dell’appeal per gli investitori orientati al reddito. In un contesto di trasformazione profonda per il settore energetico, la combinazione di dividendo elevato, multipli contenuti e solidi partner USA mette il titolo sotto i riflettori dei mercati.

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