I problemi cruciali sui dati che anche OpenAI e Google DeepMind non possono ignorare e che stanno bloccando la crescita dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta vivendo una fase di crescita esplosiva, ma il vero ostacolo non è più la potenza dei modelli quanto la disponibilità di dati di qualità: la scarsità di dataset affidabili, i costi sempre più alti per reperirli e la necessità di informazioni aggiornate e diversificate stanno diventando il nodo cruciale per aziende, investitori e sviluppatori che guardano al futuro del settore.

Nei primi anni dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa l’attenzione era rivolta quasi esclusivamente alla potenza dei modelli, alla loro capacità di scalare e gestire miliardi di parametri. Oggi il dibattito si è spostato: secondo analisi di esperti come Epoch e Sequoia Capital, la crescita futura del settore dipenderà dalla disponibilità di dati di qualità. Un modello con miliardi di parametri, infatti, può diventare inefficiente o addirittura produrre risultati distorti se non alimentato con un insieme di informazioni accurato e rappresentativo.

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I problemi cruciali sui dati che anche OpenAI e Google DeepMind non possono ignorare e che stanno bloccando la crescita dell’intelligenza artificiale – crypto.it

Le grandi aziende stanno correndo ai ripari con acquisizioni e partnership per assicurarsi flussi costanti di contenuti, ma il mercato dei dataset di alto livello è sempre più ristretto e costoso. Alcuni analisti hanno stimato che, al ritmo attuale, i modelli generativi potrebbero esaurire i dati pubblici di qualità già entro la fine del decennio, spingendo le imprese verso la creazione di fonti proprietarie.

Il costo dei dati e le strategie delle big tech

L’investimento in dati sta diventando comparabile a quello in infrastrutture cloud e semiconduttori. Secondo stime del settore, l’addestramento di un grande modello linguistico non dipende soltanto dal numero di GPU o dalla potenza dei server, ma anche dalla possibilità di accedere a milioni di pagine, testi e contenuti con licenze d’uso adeguate.

Aziende come OpenAI hanno già siglato accordi con grandi editori per accedere a banche dati editoriali, mentre Google e Anthropic stanno lavorando su sistemi di filtraggio avanzato per eliminare ridondanze, errori e contenuti tossici. Anche il settore delle start-up è molto attivo: nuove società come Scale AI e Snorkel stanno offrendo strumenti per etichettare, pulire e arricchire i dataset, permettendo alle aziende di migliorare la precisione dei propri modelli.

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Il costo dei dati e le strategie delle big tech – crypto.it

Gli analisti di Sequoia Capital evidenziano che la spesa globale per acquisizione e gestione dei dati AI potrebbe superare i 30 miliardi di $ entro il 2030. È una cifra che riflette come la qualità dei dati stia diventando un asset strategico al pari dei semiconduttori.

Il futuro dell’AI tra etica e sostenibilità dei dati

Non si tratta solo di quantità. Gli esperti avvertono che la vera sfida è bilanciare accuratezza, diversità e responsabilità etica. L’uso di dati provenienti da fonti non verificate può portare a fenomeni di bias, con conseguenze dirette sulle decisioni prese dai sistemi di intelligenza artificiale.

Le autorità di regolamentazione, in Europa e negli Stati Uniti, stanno già lavorando a linee guida che impongono maggiore trasparenza sull’origine dei dati e sull’uso dei diritti di proprietà intellettuale. Ciò significa che i modelli futuri dovranno essere addestrati su dataset tracciabili e conformi a standard legali più rigidi.

Un altro punto critico riguarda la sostenibilità: il costo ambientale della raccolta e del trattamento dei dati cresce in parallelo con la loro importanza. Alcuni ricercatori dell’Università di Stanford hanno sottolineato che la gestione di enormi quantità di dati comporta un impatto significativo in termini di consumo energetico, spingendo a soluzioni più efficienti e a una selezione mirata delle informazioni utilizzate.

In questo contesto, la differenza tra i leader dell’AI e gli inseguitori sarà sempre più legata alla capacità di reperire e gestire dati di qualità, piuttosto che alla sola architettura dei modelli. È il vero collo di bottiglia miliardario che determinerà chi dominerà il mercato dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni.

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