Poste Italiane lancia un nuovo buono fruttifero postale con rendimento annuo lordo del 3 %, riservato a chi dispone di nuova liquidità. Ma attenzione: l’offerta scade tra poche ore e la sottoscrizione non sarà più possibile dopo il 4 settembre.
Il risparmio postale torna sotto i riflettori grazie a una proposta che ha già fatto parlare molto: il nuovo buono fruttifero promozionale emesso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti potrebbe attrarre un numero significativo di risparmiatori in cerca di strumenti semplici, sicuri e con un rendimento garantito. A differenza di altri strumenti finanziari, spesso più complessi e soggetti alla volatilità dei mercati, questo buono si distingue per facilità d’uso, tassazione agevolata e supporto a progetti sociali.

Il contesto è quello di una crescente attenzione verso le forme di risparmio vincolato a breve-medio termine, soprattutto da parte di chi ha liquidità parcheggiata su conti correnti o libretti postali. In un periodo di incertezza economica e tassi altalenanti, un prodotto con rendimento fisso al 3 % in quattro anni può risultare particolarmente interessante. Ma c’è un aspetto da non trascurare: la scadenza dell’offerta è imminente e lascia poco margine decisionale a chi fosse indeciso.
Caratteristiche del “Buono 100”: rendimento, tassazione e scadenza
La nuova emissione, denominata commercialmente “Buono 100”, è destinata esclusivamente a chi investe nuova liquidità, ovvero importi accreditati dopo il 25 agosto 2025 su libretti Smart o conti BancoPosta. Il prodotto è dematerializzato, non prevede costi di gestione o sottoscrizione, e può essere rimborsato anticipatamente, seppur senza interessi in caso di riscatto prima della scadenza.
Il rendimento annuo lordo è fissato al 3 % e matura unicamente al termine del periodo di vincolo, pari a quattro anni. La tassazione agevolata al 12,50 % e l’esenzione dall’imposta di successione rendono il buono particolarmente competitivo. Il taglio minimo è di 50 €, incrementabile in multipli. Altro punto di forza è l’automaticità del rimborso: alla scadenza, il capitale viene restituito con interessi maturati, senza ulteriori azioni da parte del sottoscrittore.

Il collocamento del buono si chiude il 4 settembre 2025, salvo proroghe non annunciate. Parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione CDP per iniziative di impatto sociale, sebbene il risparmiatore non possa scegliere il progetto specifico da sostenere.
Contesto di mercato e confronto con altri buoni postali
Rispetto ai buoni ordinari, indicizzati all’inflazione o strutturati su durate più lunghe, il “Buono 100” offre il vantaggio di una durata contenuta e una remunerazione chiara. Molti buoni a 3 o 5 anni offrono rendimenti compresi tra l’1,5 % e il 2,5 %, spesso distribuiti su base annua e soggetti a rinegoziazioni.
Un esempio emblematico è il Buono Rinnova, che offre il 2,5 % ma solo a chi reinveste somme già scadute. Oppure il Buono Risparmio Sostenibile, con rendimenti potenzialmente superiori, ma vincolati a indicatori ESG. Il “Buono 100”, invece, si rivolge a chi vuole una soluzione immediata, senza sorprese e con liquidità garantita a scadenza.
Infine, da segnalare che molti strumenti concorrenti presenti sul mercato non garantiscono la stessa tassazione agevolata o la sicurezza offerta dallo Stato Italiano. Per chi dispone di liquidità fresca, questa iniziativa potrebbe rappresentare una delle ultime opportunità di sottoscrizione con condizioni promozionali nel 2025.