Conti deposito imbattibili nel breve, ma a 3 anni i BTP tornano campioni di rendimento


Quanto rende davvero oggi lasciare i soldi in banca? Le soluzioni sembrano tante, ma solo alcune offrono un equilibrio reale tra sicurezza, flessibilità e guadagno. A breve termine le offerte bancarie sono molto generose, ma quando si guarda ai prossimi tre anni, alcuni titoli di Stato iniziano a fare la voce grossa. Il confronto non è solo sui numeri: è sulle scelte che definiscono come proteggere il proprio risparmio.

C’è un momento in cui ogni risparmiatore si trova davanti a un bivio: accontentarsi di guadagni rapidi o puntare su un orizzonte temporale più lungo, con rendimenti magari meno immediati ma più stabili. E non è sempre facile decidere, soprattutto in un periodo come questo in cui l’offerta di prodotti finanziari è in continua evoluzione.

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Conti deposito imbattibili nel breve, ma a 3 anni i BTP tornano campioni di rendimento-crypto.it

Il 2025 ha riportato al centro dell’attenzione soluzioni che per anni erano rimaste in secondo piano. Con i tassi di interesse ancora elevati e l’inflazione sotto controllo, sia le banche sia lo Stato offrono alternative concrete per chi ha liquidità da investire. E allora, meglio affidarsi ai conti deposito, con la loro semplicità e rapidità, oppure ai BTP che offrono cedole e vantaggi fiscali?

La risposta dipende dagli obiettivi, ma anche da quanto si è disposti ad attendere. Chi guarda al breve periodo oggi trova nei conti deposito rendimenti sorprendenti, ma sul medio termine i Buoni del Tesoro Poliennali tornano a essere tra gli strumenti più solidi in circolazione.

Conti deposito: rendimenti alti e libertà nel breve termine

I conti deposito sono tornati sotto i riflettori grazie alle promozioni aggressive delle banche. A fine estate 2025, diverse offerte prevedono tassi lordi tra il 3% e il 3,5%, equivalenti a un netto compreso tra il 2,2% e il 2,4%. Un ritorno interessante, soprattutto per chi preferisce non vincolare troppo a lungo le somme.

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Conti deposito: rendimenti alti e libertà nel breve termine-crypto.it

Il vantaggio principale è la flessibilità: molti conti sono svincolabili, consentendo di recuperare i fondi prima della scadenza. In più, la tutela del Fondo Interbancario fino a 100.000 euro per depositante rende il capitale al sicuro.

Immaginando un investimento di 10.000 euro, un tasso lordo del 3,5% può generare circa 260 euro netti in un anno. Non si tratta solo di una buona resa, ma anche di un’alternativa più efficace rispetto ai BOT, che nell’ultima asta hanno offerto un netto inferiore all’1,7%.

Tuttavia, questi strumenti restano legati al breve periodo. Dopo i 12 mesi, l’offerta delle banche può cambiare rapidamente, e senza la certezza di tassi interessanti. È qui che entrano in gioco i titoli a medio termine.

I migliori (per rendimento) BTP a tre anni: rendimenti solidi e vantaggio fiscale

I BTP con scadenza 2028 offrono oggi una combinazione tra stabilità e rendimento che li rende molto competitivi. Il BTP Fx 2,65% giugno 2028 garantisce un netto del 2,01%, mentre il BTP Tf 0,5% luglio 2028 arriva al 2,21% netto, grazie al prezzo d’acquisto inferiore al valore nominale.

A differenza dei conti deposito, i titoli di Stato godono di una tassazione agevolata al 12,5%, elemento che può incidere molto sulla resa finale. Le cedole regolari, distribuite ogni sei mesi, rappresentano un’entrata prevedibile, utile anche per chi vuole integrare altre fonti di reddito.

La duration limitata, tra 2,6 e 2,8, riduce il rischio legato ai movimenti dei tassi, rendendo questi strumenti adatti a chi cerca equilibrio tra rendimento e stabilità. Non si ottengono ritorni immediati come con i conti deposito, ma in un arco di tre anni i Buoni del Tesoro diventano una scelta solida.

La scelta tra le due opzioni dipende dalle esigenze personali: chi preferisce liquidità immediata può sfruttare i conti deposito; chi invece pensa a una pianificazione più strutturata può trovare nei BTP una risposta concreta.

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