La scoperta più incredibile per l’IA: 1 tecnologia 5D sottovalutata potrebbe archiviare dati per oltre 1.000 anni

La nuova rivoluzione dell’intelligenza artificiale non dipenderà da chip più veloci, ma da come i dati verranno archiviati e resi disponibili. Lo storage è il nuovo punto di svolta per modelli sempre più affamati di informazioni.

Nel panorama tecnologico attuale, l’intelligenza artificiale cresce alimentata da modelli sempre più vasti, reti neurali complesse e una richiesta esponenziale di potenza. Tuttavia, secondo crypto.news e altri analisti, il vero limite non sta più nella velocità di calcolo delle GPU, ma nella capacità di trasferire, memorizzare e accedere in modo efficiente a enormi quantità di dati. Il cuore della sfida è nascosto nei meccanismi infrastrutturali: servono sistemi di storage avanzati, scalabili e rapidi, in grado di stare al passo con il ritmo dell’apprendimento automatico.

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La scoperta più incredibile per l’IA: 1 tecnologia 5D sottovalutata potrebbe archiviare dati per oltre 1.000 anni – crypto.it

Le aziende si stanno rendendo conto che la corsa al computo non basta più. L’infrastruttura dati rappresenta oggi un vero collo di bottiglia che rischia di rallentare l’intera evoluzione dell’IA. Le nuove priorità non riguardano solo la potenza, ma anche latenza, consumi energetici e sostenibilità. Una rivoluzione silenziosa è già iniziata nei laboratori e nei data center di tutto il mondo, pronta a riscrivere le fondamenta dell’elaborazione automatica delle informazioni.

Perché lo storage è più importante del silicio

SiliconAngle e AInvest evidenziano che il volume globale di dati supererà i 200 zettabyte entro il 2025, con la conseguente necessità di sistemi di archiviazione intelligente per evitare colli di bottiglia nella fase di inference. In questo scenario, tecnologie come quella presentata da Kioxia diventano cruciali: un modulo High Bandwidth Flash da 5 TB, con velocità di 64 GB/s e consumo sotto i 40 W, permette trasferimenti ultra-rapidi con minori esigenze energetiche. Anche Nvidia, secondo Tom’s Hardware, sta spingendo per SSD in grado di raggiungere i 100 milioni di IOPS, ben oltre i limiti attuali.

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Perché lo storage è più importante del silicio – crypto.it

Soluzioni come PoX, sviluppata dalla Fudan University, introducono memorie non volatili basate su grafene con tempi di scrittura inferiori a 400 picosecondi, superando in prestazioni SRAM e DRAM. Allo stesso tempo, Seagate ha rilanciato gli HDD con tecnologia HAMR, capaci di arrivare a 36 TB, fondamentali per l’archiviazione massiva a basso costo. La vera sfida non è più solo archiviare dati, ma farlo con tempi e prestazioni adatti a supportare l’IA su scala globale.

La nuova infrastruttura dell’intelligenza artificiale

I prossimi anni vedranno un profondo ripensamento delle architetture IT. Secondo Tom’s Hardware, si diffonderanno moduli modulari ad alte prestazioni e sistemi a pool di memoria condivisa, basati su interfacce PCIe 6.0 e controller in cascata, per ridurre latenza e aumentare throughput. Al di là dei miglioramenti incrementali, si stanno testando tecnologie come UltraRAM, che unisce la velocità della DRAM alla persistenza del flash, promettendo durate di oltre mille anni. Ancora più radicale la 5D optical data storage, in fase di sviluppo accademico, che sfrutta vetro nanostrutturato per conservare dati potenzialmente per milioni di anni. Anche se ancora lontane dalla produzione industriale, queste soluzioni prefigurano un salto tecnologico che cambierà le fondamenta dell’ecosistema IA.

Nell’immediato, però, le aziende puntano su architetture ibride che combinano SSD ad alte prestazioni e HDD ad alta capacità, bilanciando efficienza e scalabilità. L’attenzione si concentra sulla riduzione dei costi energetici e sul miglioramento dell’affidabilità dell’accesso ai dati, aspetti vitali in un contesto dove ogni millisecondo conta. Secondo crypto.news, la prossima vera rivoluzione nell’IA non dipenderà dai chip più potenti, ma da come e quanto velocemente i dati potranno essere resi disponibili, elaborati e archiviati in sicurezza. E in questa partita, lo storage potrebbe davvero rivelarsi il protagonista inaspettato.

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