Controlla in soffitta: questa 500 lire di carta “Medusa” potrebbe avere un valore pazzesco di 12.000 €

Molti conservano ancora le vecchie 500 lire di carta, ignorando che alcuni esemplari possono valere una vera fortuna. Se la comune banconota “Mercurio” ha un valore modesto, le serie più antiche come la “Aretusa” o la rarissima “Testa di Medusa” possono raggiungere quotazioni da capogiro, superando in alcuni casi i 12.000 €.

Nascoste in vecchi libri o nei cassetti dei nonni, le 500 lire di carta rappresentano per molti un semplice ricordo del passato. Tuttavia, nel mondo della numismatica, alcuni di questi biglietti sono considerati veri e propri tesori. Il valore di una banconota non dipende dalla sua età, ma da una combinazione di fattori come la rarità della serie, le firme dei governatori e, soprattutto, lo stato di conservazione. Mentre la maggior parte delle banconote che si trovano comunemente ha un valore puramente affettivo, esistono delle banconote rare che fanno gola ai collezionisti di tutto il mondo.

500 lire rare
Controlla in soffitta: questa 500 lire di carta “Medusa” potrebbe avere un valore pazzesco di 12.000 € – crypto.it

Un’analisi approfondita delle diverse emissioni, dalla più recente “Mercurio” alle più antiche e preziose “Medusa”, rivela un mondo di dettagli e quotazioni inaspettate, dove una semplice banconota può trasformarsi in un piccolo investimento. La condizione di Fior di Stampa (FDS), ovvero una banconota perfetta, è la chiave per sbloccare i valori più alti.

Le 500 lire più comuni: Mercurio e Aretusa

La banconota da 500 lire Mercurio, in circolazione dal 1974 al 1979, è senza dubbio la più diffusa e quella con il valore più contenuto. Un esemplare circolato vale pochissimo, ma se conservato in perfetto stato Fior di Stampa può raggiungere i 15 €. Il discorso cambia per le serie rare: la primissima serie, riconoscibile dalla sigla A01, in FDS può valere circa 150 €, mentre le cosiddette serie sostitutive, che iniziano con la lettera “W”, sono ancora più ricercate e possono superare i 200 €. Salendo di valore, troviamo le 500 lire Aretusa (1966-1975).

500 lire italiane
Le 500 lire più comuni: Mercurio e Aretusa – crypto.it

Già un esemplare comune in alta conservazione può valere tra i 20 € e i 50 €. Anche in questo caso, esistono delle varianti molto più preziose. Secondo i principali cataloghi numismatici, l’emissione con decreto del 23 aprile 1975 (con le firme Carli/Barbarito) è una delle più rare e in FDS può essere quotata oltre 250 €, un valore significativo per un biglietto di Stato di quel periodo.

I veri tesori: le 500 lire Medusa e Ornata di Spighe

I pezzi da novanta per i collezionisti di cartamoneta italiana sono le emissioni della Banca d’Italia del primo dopoguerra. La 500 lire “Italia ornata di spighe”, emessa nel 1947, è una banconota molto rara e di grande pregio. Il suo valore, anche per esemplari circolati ma in buono stato, parte da diverse centinaia di euro, ma in condizioni Fior di Stampa può facilmente superare i 3.000 €. Il vertice assoluto, però, è rappresentato dalla leggendaria 500 lire “Testa di Medusa” del 1950. Questa banconota, caratterizzata da una filigrana con l’iconica testa mitologica, è estremamente rara e ricercata. Trovarne una, anche se usurata, significa avere tra le mani un pezzo da migliaia di euro. Un esemplare in perfetto stato Fior di Stampa è considerato il Sacro Graal della collezione: le sue quotazioni, a seconda delle firme e del numero di serie, possono raggiungere e superare i 12.000 €, trasformando un pezzo di carta in un vero e proprio tesoro per pochi fortunati possessori.

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