Carta dedicata a te di 500 euro: molte spese non si potranno fare, elenco completo

Un cambiamento che in molti non si aspettavano mette un freno a due delle spese più sentite dagli italiani. La Carta Dedicata a Te 2025 è pronta a tornare, ma con limitazioni che non passano inosservate. Un aiuto concreto che, però, perde due tasselli importanti. Niente carburante, niente mezzi pubblici: la direzione è chiara, ma non tutti la condividono. Per chi vive con un solo stipendio o fa i conti ogni mese con il bilancio familiare, questa novità non è da poco. Ci si chiede se basti davvero riempire solo il carrello. E se invece fosse il tragitto per arrivarci a rappresentare il problema più grande?

Ogni anno, con l’arrivo delle misure di sostegno, le famiglie più fragili tirano un respiro di sollievo. A volte piccolo, ma comunque utile. La Carta Dedicata a Te, introdotta con la Manovra 2023, ha continuato il suo percorso anche per il 2025, portando con sé alcune novità sostanziali.

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Carta dedicata a te di 500 euro: molte spese non si potranno fare, elenco completo-crypto.it

A fare rumore è soprattutto l’eliminazione della possibilità di acquistare carburante e abbonamenti per il trasporto pubblico. Una scelta che cambia non solo le regole, ma anche il senso pratico del contributo.

Carta Dedicata a Te 2025: cosa cambia davvero

Secondo quanto previsto dal Decreto del 6 agosto, il contributo una tantum da 500 euro verrà nuovamente caricato su una carta elettronica prepagata, distribuita da Poste Italiane tramite la controllata Postepay. I beneficiari saranno individuati da INPS e confermati dai Comuni. Nessuna domanda da presentare: i controlli saranno automatici, come già avvenuto nel 2024.

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La vera differenza rispetto alle edizioni precedenti è legata all’uso consentito dei fondi. Dal 2025, le somme potranno essere spese solo per acquistare beni alimentari di prima necessità. L’elenco, definito dal decreto del 4 giugno, è dettagliato: carni fresche, pesce, pasta, riso, verdure, conserve, latte, olio, caffè, prodotti da forno, ma anche alimenti per neonati.

Scompaiono invece carburanti e trasporti pubblici. Un cambiamento rilevante, soprattutto per chi vive in aree poco collegate o è costretto a usare l’auto per raggiungere il supermercato. Per una madre che abita in periferia e deve fare la spesa per quattro persone, dover coprire da sé i costi del carburante può significare rinunciare a una parte del sostegno. Non si tratta solo di cosa si può comprare, ma anche di come ci si arriva a comprare.

Chi può riceverla e come usarla al meglio

Il beneficio spetta ai nuclei residenti in Italia, con ISEE sotto i 15.000 euro, che non percepiscono altri sostegni economici nazionali o locali. Esclusi anche i percettori di NASpI, cassa integrazione, carta acquisti, Assegno di Inclusione e simili.

Chi rientra nei requisiti riceverà la carta direttamente da Poste Italiane, una volta completate le verifiche da parte dei Comuni. Importante rispettare i tempi: il primo acquisto dovrà avvenire entro il 16 dicembre 2025, mentre il credito dovrà essere speso tutto entro il 28 febbraio 2026.

Dal punto di vista pratico, l’uso efficace della carta passa per una spesa ragionata. Un single, ad esempio, potrebbe destinare i 500 euro a prodotti a lunga conservazione come pasta, riso, legumi secchi, scatolame e surgelati. Una famiglia numerosa può invece puntare su combinazioni tra fresco e confezionato, scegliendo alimenti base e approfittando degli sconti presso i negozi convenzionati col Ministero dell’Agricoltura.

Restano fuori le spese legate alla mobilità, che spesso sono il primo ostacolo alla spesa stessa. La misura tutela la tavola, ma lascia il tragitto a carico del cittadino.

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