Nike contro Adidas: una sfida tra titani che si riaccende sui mercati. Mentre il colosso americano vanta una redditività superiore, gli analisti e il momentum di borsa sembrano premiare la storia di rilancio del rivale tedesco, a cui assegnano un potenziale di crescita maggiore.
L’eterna rivalità tra Nike e Adidas non si gioca solo sui campi sportivi, ma anche e soprattutto in Borsa, dove una battaglia si combatte non solo con sneaker iconiche come le Air Jordan o le Samba, ma anche sui bilanci. I due colossi dello sportswear globale presentano oggi profili d’investimento nettamente diversi. Nike, il leader indiscusso per fatturato, punta a consolidare il suo dominio attraverso l’innovazione e il canale di vendita diretto (Direct-to-Consumer).

Adidas, d’altro canto, è nel pieno di una complessa ma promettente fase di rilancio, guidata dal nuovo management che sta lavorando per recuperare credibilità e risolvere i problemi passati, come la gestione delle scorte Yeezy. Questa dicotomia tra un leader consolidato e uno sfidante in recupero si riflette chiaramente nei dati finanziari e nelle attese degli analisti.
Valutazione e potenziale secondo gli analisti
Dall’analisi dei dati, aggiornati alla chiusura del 15 agosto 2025, emerge un quadro chiaro. Il titolo Nike, con una quotazione di 76,97 $, scambia a un rapporto Prezzo/Utili (P/E ratio) di circa 35,6x. Il consenso degli analisti, secondo fonti come MarketBeat, indica un prezzo obiettivo massimo di 120,00 $, implicando un potenziale di rialzo del +55,91%. Per Adidas, la situazione appare ancora più interessante in termini di potenziale. Con una quotazione di 166,20 €, il titolo presenta un P/E di circa 25x, risultando più “a buon mercato”.

Le stime sul prezzo obiettivo massimo si collocano intorno ai 295,00 €, suggerendo un potenziale di apprezzamento del +77,50%. Secondo lo scenario più rialzista degli analisti, quindi, è Adidas a mostrare il maggior margine di crescita. Il suo P/E più basso riflette sia il potenziale di recupero che i rischi di esecuzione del piano, mentre il multiplo più elevato di Nike è il premio che il mercato paga per la sua leadership.
Redditività, dividendi e quadro tecnico
Se Adidas vince sul fronte del potenziale di crescita massimo, Nike si conferma una macchina da profitti con un’efficienza superiore. Il suo ROE (Return on Equity), indicatore chiave della redditività, si attesta su livelli eccellenti, tra il 27% e il 37%. Un dato che testimonia il formidabile potere del suo brand (il “moat”, o fossato competitivo) ed è nettamente superiore a quello di Adidas, il cui ROE si colloca comunque su un ottimo 19-22%. Sul fronte dei dividendi, entrambe le società offrono rendimenti modesti, privilegiando il reinvestimento. Nike ha però una storia più solida, con pagamenti sempre crescenti e un rendimento atteso del 2,04%. La scelta di Adidas di saltare la cedola nel 2023 è stata una mossa prudenziale legata ai costi straordinari per la chiusura della partnership con Yeezy, ma ora offre un rendimento atteso dell’1,20%. L’analisi tecnica settimanale, basata sui dati di Investing.com, mostra un quadro misto per Nike. Al contrario, il trend per Adidas appare più costruttivo, segnalando un maggiore momentum positivo.