Come scegliere i migliori BTP da comprare: cedola generosa o rendimento finale da record?

Un titolo di Stato che sembra una scelta prudente ma cela un potenziale inaspettato. Tra cedole generose e rendimenti reali, si nasconde un equilibrio delicato. Chi pensa che i BTP siano tutti uguali, potrebbe rimanere sorpreso. C’è un titolo che oggi combina flusso costante e opportunità di guadagno, anche in un contesto di mercato instabile. Eppure, basta spostare lo sguardo di un solo anno per vedere emergere un’opzione con caratteristiche molto diverse. Il confronto si fa interessante, anche per chi non è un esperto. Il BTP Tf 3,1% marzo 2040 e il BTP 1,8% marzo 2041 raccontano due strategie d’investimento a lungo termine.

In un periodo in cui i tassi mostrano segnali di stabilizzazione e i mercati obbligazionari tornano ad attirare attenzione, i titoli di Stato lunghi si ripresentano come strumenti che possono ancora offrire soddisfazioni. Ma non tutti i BTP sono uguali, nemmeno quando le scadenze sono simili.

Persona che ha in mano delle banconote
Cedola generosa o rendimento finale da record? Il dilemma dei BTP a lunga scadenza-crypto.it

Il caso del BTP Tf 3,1% con scadenza marzo 2040 è emblematico: ha tutte le caratteristiche per attrarre l’investitore prudente, ma con una cedola così generosa e un prezzo sotto la pari, si configura come una soluzione anche per chi cerca qualcosa in più. A un solo anno di distanza, però, il BTP 2041 sembra avere un altro volto: minore cedola, ma rendimento finale superiore. Quale dei due riflette meglio il profilo dell’investitore di oggi?

Il BTP con cedola al 3,1% che promette stabilità e guadagno al rimborso

Chi si avvicina al BTP Tf 3,1% marzo 2040 lo fa spesso per la cedola annua fissa che, in un contesto di tassi bassi, rappresenta un’entrata regolare e superiore alla media del mercato. Oltre alla cedola, il prezzo di acquisto, attualmente intorno a 92,52, consente un guadagno in conto capitale al momento del rimborso. Il rendimento effettivo a scadenza si aggira attorno al 3,39% netto, una cifra competitiva, specialmente se confrontata con altri strumenti a basso rischio.

banconote
Il BTP con cedola al 3,1% che promette stabilità e guadagno al rimborso-crypto.it

Tuttavia, il titolo ha una scadenza lunga (2040) e una duration modificata di 11,11, che lo rende sensibile alle variazioni dei tassi d’interesse. In caso di rialzi, il prezzo può scendere anche in modo rilevante. Chi investe deve quindi avere un orizzonte temporale lungo e una buona tolleranza alla volatilità. C’è poi il tema dell’inflazione: se dovesse mantenersi elevata, la cedola fissa rischia di perdere potere d’acquisto. Ma per chi resta fino alla fine, la struttura di rendimento resta interessante e chiara.

Un anno di differenza, ma un rendimento più alto: il caso del BTP marzo 2041

Guardando al BTP 1,8% marzo 2041, il primo dato può trarre in inganno. La cedola annua è solo dell’1,80%, molto inferiore rispetto al 3,1% del titolo 2040. Tuttavia, il prezzo di mercato, intorno a 76,18, cambia completamente la prospettiva. Questo sconto iniziale consente un rendimento netto a scadenza pari a circa 3,62%, più alto del BTP a cedola maggiore. Un guadagno che arriva tutto al momento del rimborso, rendendo questo titolo ideale per chi ha una strategia d’investimento focalizzata sul ritorno finale e non sul flusso cedolare.

La duration è più elevata (12,66), e questo comporta un rischio tasso leggermente superiore. Ma per chi accetta una cedola più bassa oggi in cambio di un guadagno maggiore domani, il 2041 rappresenta una valida alternativa. La scelta tra i due BTP non dipende solo dal rendimento, ma da quale tipo di investitore si vuole essere.

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