Qual è il pù conveniente e quanto guadagna chi investe sui BTP con scadenza a 3 anni?

Investire nei BTP a tre anni: un tema che accende il dibattito tra risparmiatori e analisti. Non è solo questione di cifre, ma di prospettive: cosa offrono davvero oggi i titoli di Stato con scadenza breve? Tra cedole generose, prezzi in lieve salita e rendimenti netti attorno al 2%, il mercato sembra lanciare un segnale preciso a chi cerca stabilità senza rinunciare a un piccolo guadagno. Ma quale, tra le opzioni disponibili, si distingue come la più conveniente?

C’è un dato che non passa inosservato: i BTP con scadenza 2028 hanno iniziato a catturare l’attenzione di chi vuole evitare la volatilità dei mercati azionari senza accontentarsi dei rendimenti dei conti deposito. Non si parla di cifre da capogiro, ma di certezze. Nel momento in cui i mercati internazionali mostrano incertezze, sapere che un titolo di Stato offre un ritorno annuo netto vicino al 2% diventa un argomento di grande interesse.

Analisi dati
Qual è il pù conveniente e quanto guadagna chi investe sui BTP con scadenza a 3 anni?-crypto.it

A rendere il tutto più intrigante è il contesto: scadenze relativamente vicine, durata residua contenuta e la sicurezza che solo un’obbligazione governativa può garantire. E così, in questo scenario, si affacciano tre protagonisti con caratteristiche simili ma sfumature che fanno la differenza, soprattutto per chi guarda ai dettagli.

BTP 2028: tre protagonisti a confronto

Il primo della lista è il BTP 3,80% agosto 2028, considerato da molti analisti il più interessante del momento. Con un prezzo che a inizio agosto 2025 sfiora i 104,31, offre un rendimento netto annuo di circa il 2,02%. Non solo: grazie alle cedole semestrali da 1,90% lordo e al credito d’imposta che si applica quando il titolo viene acquistato sopra la pari, si rivela una scelta capace di bilanciare sicurezza e ritorno economico.

Analisi dati con una lente
BTP 2028: tre protagonisti a confronto-crypto.it

Appena dietro, con caratteristiche altrettanto solide, troviamo il BTP 2,65% giugno 2028. Qui il prezzo oscilla attorno a 100,98, e il rendimento netto si avvicina al 2%. Il vantaggio? Una quotazione quasi alla pari e una struttura semplice, che rende chiaro e prevedibile il flusso delle cedole.

A completare il terzetto c’è il BTP 2,80% dicembre 2028, che si scambia intorno ai 101,65  e offre un rendimento netto prossimo all’1,95%. Meno performante dei primi due, ma comunque in grado di garantire un ritorno superiore a molte soluzioni bancarie di pari durata. Il quadro generale? I titoli con cedole sopra il 2,5% continuano a emergere come i più competitivi, mentre quelli con cedole inferiori si fermano tra l’1,87% e l’1,95%. Un margine sottile, ma che per molti risparmiatori può fare la differenza.

Investire oggi: tra sicurezza e prospettive future

Non è solo una questione di numeri, ma di scelte. Chi, a inizio agosto 2025, avesse investito nel BTP 3,80% agosto 2028 a 104,31, vedrebbe arrivare cedole semestrali per un totale lordo di 3,8  all’anno su ogni 100  nominali, con un ritorno netto effettivo del 2,02%. Sul 2,65% giugno 2028, invece, il rendimento annuo netto si attesterebbe intorno al 2%, mentre il 2,80% dicembre 2028 resterebbe poco sotto, intorno all’1,95%. Tre cifre che, viste così, sembrano ravvicinate, ma che, in un orizzonte di breve periodo, possono tradursi in risultati concreti.

In questo panorama, il BTP 3,80% agosto 2028 sembra avere una marcia in più, non solo per il rendimento ma anche per la capacità di offrire un equilibrio tra stabilità e guadagno. È una scelta che parla soprattutto a chi vuole dormire sonni tranquilli, senza rinunciare a un ritorno superiore a quello dei depositi vincolati.

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