Sottovalutati del 20% e con dividendi oltre il 5%: i numeri sorprendenti di queste azioni secondo il consensus degli analisti

BMW e Volkswagen sono finite sotto i riflettori dopo le nuove dichiarazioni di Donald Trump sui possibili dazi USA fino al 30% sui beni importati dall’Europa. Le due case automobilistiche tedesche, già esposte sul mercato nordamericano, potrebbero essere tra le più colpite in caso di escalation commerciale. In questo contesto, gli analisti analizzano margini, dividendi e valutazioni per comprendere l’impatto sui titoli azionari.

Il rischio di una nuova guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa, alimentato dalle posizioni protezionistiche dell’ex presidente Trump, ha spinto le borse europee a un atteggiamento prudente. Secondo Reuters, l’Unione Europea starebbe preparando contromisure per un valore complessivo fino a 93 mld €, che coinvolgerebbero diversi settori.

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Sottovalutati del 20% e con dividendi oltre il 5%: i numeri sorprendenti di queste azioni secondo il consensus degli analisti – crypto.it

Tra i più esposti, quello automotive, dove BMW e Volkswagen generano una quota significativa dei propri ricavi all’estero. Secondo TD Securities, un dazio al 30% potrebbe comportare una contrazione tra l’1% e il 2,5% dei margini per le case tedesche. Nonostante questo, alcuni indicatori fondamentali dei due gruppi rimangono solidi e oggetto di attenzione da parte del mercato.

BMW: esposizione più elevata agli USA, dividendo al 5,1% e upside a doppia cifra

Secondo TipRanks, BMW dispone attualmente di un prezzo target medio pari a 98,62 €, con un upside potenziale del 13% rispetto alle quotazioni attuali. La casa di Monaco vanta un dividendo in area 5,1% e una presenza commerciale significativa negli Stati Uniti, dove realizza oltre il 15% dei ricavi. Proprio questa esposizione al mercato nordamericano la rende più vulnerabile a eventuali restrizioni commerciali.

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BMW: esposizione più elevata agli USA, dividendo al 5,1% e upside a doppia cifra – crypto.it

Gli analisti di J.P. Morgan e Barclays indicano un possibile impatto sui margini operativi, ma segnalano anche la capacità del gruppo di adeguare le proprie supply chain in modo rapido. Il consenso di mercato è moderatamente positivo: 8 raccomandazioni “Buy”, 5 “Hold” e 1 “Sell”. Dal punto di vista tecnico, il momentum è neutrale, con volumi stabili e segnali di lateralità nei prezzi.

Volkswagen: valutazione più bassa, dividendo al 6% e impatto più contenuto dai dazi

Per Volkswagen, il target medio degli analisti è fissato a 150,90 €, con un potenziale di rivalutazione del 20% rispetto ai livelli attuali. Il dividend yield è uno dei più alti del comparto europeo, con una stima attorno al 6%. La società ha una minore esposizione agli USA rispetto a BMW, con meno del 10% dei ricavi provenienti da quell’area. Ciò la rende, secondo ING, meno vulnerabile nel breve periodo alle tensioni commerciali.

Nonostante un momentum tecnico ribassista, dovuto al recente calo del titolo, Volkswagen si trova vicino a un’area di supporto chiave in zona 125 €, che alcuni osservatori considerano un possibile punto di svolta. Il sentiment complessivo è neutro, con 9 raccomandazioni “Buy”, 4 “Hold” e 2 “Sell”, ma il differenziale tra prezzo attuale e target medio suggerisce che il mercato stia scontando uno scenario molto prudente.

Nel confronto tra i due gruppi, BMW si distingue per rendimento costante e struttura operativa più snella, ma con maggiore dipendenza dal mercato USA. Volkswagen, invece, appare più difensiva e sottovalutata, con una struttura diversificata a livello geografico e multipli storici inferiori alla media del settore. Entrambe, tuttavia, restano sensibili all’evoluzione del contesto macro e alle prossime mosse politiche a Washington e Bruxelles.

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