Euro/dollaro verso 1,20 $? 3 elementi che potrebbero anticipare un rimbalzo importante

Il cambio euro/dollaro ha mostrato un andamento instabile nell’ultima settimana, riflettendo tensioni commerciali globali, decisioni delle banche centrali e nuovi dazi statunitensi. Le previsioni rimangono prudenti, ma gli analisti osservano segnali tecnici e macroeconomici con crescente attenzione.

Nell’ultima settimana il cambio euro/dollaro ha perso terreno, passando da 1,177 a circa 1,1689 $, registrando una variazione settimanale negativa dello 0,9%. Il rafforzamento del dollaro è stato favorito dalle nuove misure tariffarie annunciate dagli Stati Uniti, che hanno incluso dazi fino al 35% su alcune importazioni dal Canada e fino al 20% su altri partner commerciali. Come riportato da Reuters, questo clima di maggiore avversione al rischio ha sostenuto la divisa statunitense a discapito dell’euro, spingendo il valore del cross in prossimità dei minimi di breve periodo.

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Euro/dollaro verso 1,20 $? 3 elementi che potrebbero anticipare un rimbalzo importante – crypto.it

Il contesto rimane caratterizzato da una serie di elementi in evoluzione. L’ECB ha mantenuto i tassi al 2%, con dichiarazioni prudenti da parte di Isabel Schnabel, che ha sottolineato come eventuali ulteriori tagli saranno subordinati a dati economici concreti. Sul fronte opposto, la Federal Reserve si trova sotto osservazione per possibili segnali di allentamento monetario, anche a fronte di un aumento del debito pubblico e di previsioni di crescita più contenute.

Dazi e banche centrali influenzano il sentiment sul cambio euro/dollaro

Il recente rafforzamento del dollaro è stato innescato principalmente dalla decisione degli Stati Uniti di imporre nuove tariffe commerciali, che hanno riacceso la percezione di rischio sui mercati. Secondo quanto riportato da Reuters, l’indice del dollaro ha guadagnato lo 0,8% su base settimanale, consolidando la posizione della valuta americana. Il cambio EUR/USD si è mosso tra 1,175 $ e 1,167 $, con un supporto individuato intorno a 1,1447 $, secondo l’analisi tecnica di TradingView.

La posizione dell’ECB ha contribuito a mantenere l’euro in una fascia di volatilità contenuta. Nonostante il recente taglio dei tassi, i membri della Banca Centrale Europea hanno chiarito che eventuali ulteriori interventi saranno valutati solo alla luce dei prossimi dati sull’inflazione. Questo atteggiamento prudente ha ridotto le aspettative di una politica monetaria espansiva aggressiva, contribuendo a contenere il calo della moneta unica.

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Dazi e banche centrali influenzano il sentiment sul cambio euro/dollaro – crypto.it

Dal lato opposto, la Fed viene osservata attentamente dagli operatori in cerca di segnali di una possibile inversione del ciclo restrittivo. L’attuale contesto di rallentamento economico, combinato con il peso crescente del debito statunitense, potrebbe spingere l’istituto centrale ad adottare un approccio più flessibile, con possibili effetti sul cambio e sul dollaro nei prossimi mesi.

Analisti divisi: previsioni tecniche e fondamentali sul medio termine

Secondo un sondaggio condotto da Reuters, l’80% degli analisti intervistati ritiene che il dollaro potrebbe subire pressioni nei prossimi mesi, a causa delle dinamiche legate al debito e alle politiche commerciali. Le previsioni sul cambio euro/dollaro vedono un possibile ritorno in area 1,18 $ nel medio termine e addirittura un test della soglia di 1,20 $ entro 12 mesi.

Sul piano tecnico, gli analisti di Scotiabank indicano che un mantenimento sopra i 1,1495 $ potrebbe aprire la strada a un movimento più stabile verso l’alto. Il supporto chiave resta fissato tra 1,1447 $ e 1,1500 $, mentre le resistenze principali si collocano in area 1,175–1,180 $. In questo contesto, l’RSI suggerisce un momentum neutro con possibilità di rafforzamento solo in caso di nuovi dati favorevoli all’euro.

Le divergenze tra la politica monetaria dell’ECB e della Federal Reserve continuano a essere il principale elemento di interesse per chi segue il mercato valutario. L’evoluzione delle tensioni commerciali, l’impatto delle nuove tariffe e l’orientamento delle banche centrali saranno decisivi per determinare la direzione del cambio euro/dollaro nei prossimi mesi, con una possibile finestra di recupero per l’euro nel secondo semestre dell’anno.

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