Brent oltre gli 80 $? 3 previsioni eccellenti che potrebbero ribaltare lo scenario del petrolio

Il prezzo del petrolio ha registrato un nuovo slancio nell’ultima settimana, sostenuto da tensioni geopolitiche e previsioni di mercato aggiornate. Secondo fonti autorevoli, il Brent e il WTI potrebbero mantenersi su livelli elevati nonostante le previsioni contrastanti tra gli analisti. L’incertezza rimane alta, ma i dati attuali offrono uno scenario complesso e interessante da monitorare.

Nell’ultima settimana il mercato del petrolio è tornato al centro dell’attenzione, con movimenti di prezzo sostenuti e una rinnovata volatilità. Il Brent ha chiuso a 70,36 $ (+2,5%) mentre il WTI si è attestato a 68,45 $ (+2,8%), segnando un rialzo settimanale rispettivamente del +3% e +2,2%. Secondo quanto riportato da Reuters, alla base del recente rialzo ci sarebbero fattori come la crescita stagionale della domanda, le incertezze geopolitiche in Medio Oriente e la dinamica di riduzione delle scorte. Al tempo stesso, agenzie come EIA e IEA continuano a monitorare l’equilibrio tra offerta e domanda, rivedendo le stime sui prezzi medi per il 2025.

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Brent oltre gli 80 $? 3 previsioni eccellenti che potrebbero ribaltare lo scenario del petrolio – crypto.it

Le previsioni sono tutt’altro che univoche: se da un lato JPMorgan stima che il prezzo del Brent si manterrà tra 60 e 67 $ nel breve periodo, dall’altro Enverus Intelligence segnala che la domanda globale rimane forte e le scorte risultano contenute, lasciando spazio a una possibile permanenza del Brent tra i 70 e gli 80 $. In questo contesto, le recenti mosse dell’OPEC+ – che ha annunciato un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno da agosto – aggiungono un ulteriore elemento di complessità per il mercato.

Tensioni geopolitiche e prospettive divergenti nel breve termine

La componente geopolitica resta una delle variabili chiave nella definizione del prezzo del petrolio. L’escalation delle tensioni tra Iran e Israele ha rappresentato un elemento destabilizzante per gli operatori, tanto che secondo JPMorgan uno scenario estremo potrebbe spingere il Brent fino a 120–130 $, sebbene la banca assegni a questa ipotesi solo una probabilità del 21%. A confermare la sensibilità del mercato, l’IEA ha osservato che, nonostante l’apparente surplus, il mercato globale appare più “tight” del previsto, complici margini di raffinazione robusti e un sistema logistico sotto pressione.

Anche la domanda gioca un ruolo fondamentale. L’EIA ha recentemente aggiornato le sue stime, indicando un prezzo medio del WTI pari a 66 $ a luglio e in calo verso i 59 $ entro fine anno. Tuttavia, secondo Enverus, la dinamica della domanda sta superando quella del PIL globale, segnalando una vitalità superiore alle aspettative. Le previsioni per il 2026 indicano invece un possibile ritorno sotto i 60 $, ma restano soggette a forti variabili macroeconomiche e politiche.

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Tensioni geopolitiche e prospettive divergenti nel breve termine – crypto.it

Sul fronte produttivo, il messaggio dell’OPEC+ è chiaro: incrementare gradualmente l’offerta per mantenere stabilità nei prezzi e difendere le quote di mercato. Nonostante ciò, le tensioni logistiche e le politiche energetiche in evoluzione potrebbero limitare l’effettiva capacità di influenzare l’equilibrio tra offerta e domanda nei prossimi mesi.

Raccomandazioni aggiornate e stime degli analisti sul prezzo del petrolio

Secondo l’ultimo sondaggio Reuters, le previsioni sul prezzo del Brent per il 2025 sono state riviste al rialzo, con una media di 67,86 $ rispetto ai 66,98 $ stimati il mese scorso. Anche il WTI ha visto un leggero aggiustamento verso l’alto, con un target medio a 64,51 $. Le proiezioni riflettono una maggiore cautela ma anche una relativa fiducia nella tenuta dei prezzi, pur in presenza di elementi strutturali incerti.

Tra le banche d’investimento, JPMorgan mantiene un approccio prudente, con stime a 66 $ per il Brent nel 2025 e a 58 $ per il 2026. Diversa l’impostazione di Enverus, che sottolinea l’importanza delle dinamiche di consumo nei mercati emergenti e la crescente difficoltà di ricostituire le scorte in alcune aree. Questo potrebbe mantenere la quotazione del Brent su livelli superiori alla media storica, tra 70 e 80 $.

Il confronto tra fonti autorevoli mostra quindi un’ampia gamma di stime, riflesso della complessità che caratterizza il comparto energetico in questa fase. Gli elementi fondamentali – come la ripresa della domanda, l’azione coordinata dell’OPEC+, l’evoluzione delle tensioni politiche e le politiche energetiche globali – continueranno a influenzare il mercato del petrolio nei prossimi mesi, lasciando aperti scenari sia al rialzo sia verso una stabilizzazione su livelli intermedi.

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