Con un dividendo tra i più alti del settore bancario europeo e segnali tecnici che indicano acquisto, ING Group torna sotto i riflettori degli investitori. Multipli contenuti, buyback in corso e risultati in crescita alimentano l’interesse. Ma è davvero il momento giusto per puntare su questo titolo nel medio-lungo periodo?
Negli ultimi mesi, l’attenzione degli investitori si è concentrata su titoli bancari capaci di offrire solidità e rendimento. In questo contesto, ING Group si distingue per un mix convincente di dividendi elevati, sottovalutazione di mercato e una strategia che privilegia la remunerazione degli azionisti attraverso consistenti riacquisti di azioni. Le metriche fondamentali e le indicazioni tecniche rafforzano l’immagine di un’azienda in fase di consolidamento, con buone prospettive per chi investe con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. Il titolo ha inoltre ricevuto valutazioni positive da analisti autorevoli e, nonostante alcuni segnali tecnici di ipercomprato, resta ben impostato nel quadro generale.

Tra i punti di forza emergono un solido free cash flow, un payout ratio sostenibile e un posizionamento competitivo che consente a ING di affrontare le sfide regolatorie e macroeconomiche con una certa resilienza. Ma a fare la differenza, al momento, è l’interessante dividend yield che, abbinato alla forza tecnica del titolo, lo rende un’opzione da monitorare con attenzione.
I fondamentali di ING convincono: ma il mercato lo sta sottovalutando?
Secondo Marketscreener, il titolo ING Group presenta un P/E forward di circa 9,8× per il 2025, in calo fino a 8,3× nel 2026, segno di una valutazione particolarmente attraente per il settore bancario europeo. Il P/B attuale si attesta a circa 1,09×, mentre il ROE è previsto in salita fino al 14,8 % entro i prossimi dodici mesi. Gli analisti evidenziano un margine operativo superiore al 40 % e una generazione di cassa costante, con un free cash flow margin che supera il 27 %.
Il dividend yield è uno degli aspetti più interessanti: la società distribuisce una cedola di circa 1,15 $ annui, con un rendimento che supera il 5,4 %. Secondo i dati storici, negli ultimi cinque anni il dividendo è sempre stato pagato regolarmente, con una media di circa il 4,2 % e nessuna interruzione. Il payout ratio, fermo intorno al 40 %, garantisce sostenibilità anche in caso di eventuali pressioni economiche. Inoltre, il riacquisto di azioni in corso per un ammontare di 2 miliardi di € rafforza ulteriormente il rendimento complessivo per gli azionisti.

La valutazione attuale del titolo, intorno ai 18,30 €, risulta inferiore al target medio di 19,92 €, lasciando spazio per un potenziale rialzo del +9 %. Il target massimo indicato dagli analisti supera i 25 €, mentre quello minimo si aggira intorno ai 18 €.
Segnali tecnici e visione degli analisti
L’analisi tecnica aggiornata conferma un forte segnale di “Compra adesso” su tutti i principali timeframe (giornaliero, settimanale e mensile), con 14 medie mobili su 15 in posizione rialzista. In particolare, indicatori come MACD, Momentum e Ultimate Oscillator risultano allineati positivamente. Tuttavia, l’RSI vicino a 70 e lo Stocastico superiore a 90 segnalano una situazione di ipercomprato, suggerendo che il titolo potrebbe attraversare una fase di consolidamento nel breve termine.
Secondo i dati raccolti da TipRanks e Marketscreener, il consensus degli analisti è ampiamente favorevole: su 17 pareri raccolti, la maggioranza propone una raccomandazione “Outperform”, con solo un giudizio neutro e nessuna indicazione di vendita. Le notizie più recenti confermano un contesto solido: nella settimana del 16–20 giugno ING ha riacquistato 7,5 milioni di azioni e ha mantenuto il pieno controllo della strategia patrimoniale. Non sono emerse criticità significative, se non una nota del Sole 24 Ore riguardante i possibili freni normativi ai piani di razionalizzazione operativa nei Paesi Bassi.
Nel complesso, la combinazione tra sottovalutazione relativa, dividendo elevato e momentum tecnico positivo rende ING Group un titolo appetibile per gli investitori orientati alla stabilità e alla redditività costante.