Un titolo bancario che non urla per attirare l’attenzione, ma convince chi guarda ai fondamentali. Con un dividendo regolare, un posizionamento solido e indicatori tecnici favorevoli, The Bank of New York Mellon Corporation si ritaglia uno spazio sempre più interessante nel portafoglio degli investitori prudenti. Ma i numeri suggeriscono un potenziale che va oltre la prudenza.
C’è qualcosa di rassicurante nei titoli bancari sottovalutati che non inseguono i riflettori, ma costruiscono valore poco per volta. È un tipo di investimento azionario che non richiede continui colpi di scena, ma si fa apprezzare proprio per la sua coerenza. BNY Mellon, nome storico della finanza statunitense, rientra perfettamente in questo schema. Il grafico non mostra impennate clamorose, ma una crescita stabile, in un canale ascendente che sembra riflettere la fiducia costante del mercato.

In queste settimane, qualcosa però si è mosso anche sul fronte delle notizie. Secondo Reuters e Bloomberg, sono in corso contatti informali tra BNY e Northern Trust per valutare una possibile fusione. Nulla di concreto per ora, ma abbastanza per suggerire che il management stia cercando nuovi spazi di crescita. In parallelo, il gruppo ha comunicato l’intenzione di rafforzare la propria presenza in Arabia Saudita. Non sono mosse casuali, ma scelte strategiche in un contesto dove le dimensioni contano, e l’accesso a nuovi mercati emergenti può fare la differenza.
Una valutazione ancora appetibile secondo dati e indicatori
Analizzando le metriche di valutazione, BNY Mellon risulta tutt’altro che sopravvalutata. Il P/E a 14,5× è ben al di sotto della media del settore bancario statunitense, che secondo MarketScreener si aggira intorno ai 19×. Il P/B a 1,78× conferma una valutazione in linea con il patrimonio netto, senza eccessi. Il prezzo attuale (circa 91,6 $) è inferiore al prezzo obiettivo medio di 94,5 $ indicato da TradingView, con una stima massima di 104 $ e una minima di 85 $, il che suggerisce un margine di rialzo potenziale del +13,5%.
A livello di redditività, il ritorno su equity (ROE) è all’11,3%, mentre il ritorno sugli asset (ROA) si attesta all’1,08%, valori coerenti con una gestione efficiente e prudente. Il margine operativo del 15,27% rafforza l’idea di una banca capace di gestire bene i costi e mantenere profitti interessanti, anche in uno scenario di tassi volatili.

Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il quadro settimanale è chiaramente positivo: 14 delle 15 medie mobili principali segnalano “Compra”, e gli oscillatori, pur più cauti, restano neutri. L’indicatore composito su TradingView sintetizza il tutto con una raccomandazione netta: Compra adesso.
Dividendi solidi e raccomandazioni in crescita
Un altro elemento chiave è il dividendo. BNY Mellon distribuisce dividendi trimestrali senza interruzioni, e l’ultimo stacco è stato di 0,47 $ per azione. Il rendimento atteso (TTM) è del 2,05%, ma negli ultimi cinque anni la media si attesta intorno al 2,5%, con un picco del 3,12% nel 2022. Nessun anno è stato saltato, e il payout ratio rimane sotto controllo, segno che la distribuzione è sostenibile.
Sul fronte delle raccomandazioni recenti, MarketBeat e MarketScreener segnalano una progressiva revisione al rialzo: negli ultimi 30 giorni ben 9 analisti su 17 hanno espresso un giudizio “Compra adesso”, mentre nessuno consiglia di vendere. Una preferenza trasversale che non si spiega solo con i numeri, ma anche con il sentiment positivo generato dalle possibili acquisizioni e dalla coerenza strategica.
Alla fine, BNY Mellon non promette miracoli, ma offre solidità, crescita misurata e dividendi regolari. Una combinazione che, in un mercato sempre più affollato da promesse e volatilità, potrebbe rappresentare proprio ciò che molti investitori stanno cercando.