Il titolo Telecom Italia continua a muovere l’interesse del mercato, sospinto da indiscrezioni strategiche, upgrade tecnici e movimenti istituzionali. Dopo una lunga fase laterale, le ultime settimane hanno visto un ritorno del titolo sopra quota 0,39 €, spinto anche dall’ottimismo degli analisti e dalla forza mostrata dagli indicatori tecnici.
Dalla metà di giugno si sono susseguiti segnali di rinnovato interesse, in particolare dopo l’annuncio della partecipazione di Poste Italiane nell’azionariato, che ha attirato l’attenzione del mercato e stimolato il rally sul titolo Telecom Italia. Anche le prospettive di valorizzazione del business Sparkle e la semplificazione dell’assetto societario hanno contribuito ad alimentare un sentiment positivo tra gli investitori, confermato da un incremento nei volumi e dall’ottimismo espresso dagli analisti. Secondo quanto riportato da Borsa Italiana e Radiocor, il titolo ha raggiunto un massimo intraday di 0,407 € il 19 giugno, segnando il livello più alto dall’inizio del 2022.

Tuttavia, la volatilità rimane elevata, come dimostra la successiva correzione che ha riportato le quotazioni sotto quota 0,40 €. Alla luce dell’attuale analisi tecnica e delle valutazioni espresse dai principali broker, il target di prezzo medio stimato appare ancora raggiungibile. Di fronte a questi sviluppi e a multipli compressi, vale la pena chiedersi: Telecom Italia è ancora in una fase di sottovalutazione, oppure ha già espresso il suo reale potenziale di rivalutazione?
Valutazione e multipli fondamentali
I principali indicatori mostrano segnali misti, ma complessivamente orientati verso una moderata sottovalutazione. Il P/E si attesta a 13,47, mentre il rapporto prezzo/flusso di cassa è pari a 2,71, valore decisamente contenuto. Ancora più interessante il P/Book, che con un valore di 0,72 suggerisce che il titolo quota sotto il valore patrimoniale.
Dal punto di vista della redditività, i margini sono modesti: il ROE è appena all’1,06%, il ROI allo 0,43% e il ROA solo allo 0,27%. Il margine netto è negativo (–3,14%), mentre il margine EBITDA raggiunge un più robusto 28,72%. Anche l’EV/EBITDA contenuto a 5,34 supporta la tesi di un titolo ancora economico rispetto ai flussi operativi generati. Dal lato della liquidità, il quick ratio pari a 0,77 e il current ratio di 0,79 indicano una situazione stabile ma da monitorare.

Questi dati mostrano una società con multipli compressi e valutazioni appetibili, anche se zavorrata da ritorni limitati e risultati netti ancora deboli. Gli investitori più attenti potrebbero considerare questa struttura come una base per una rivalutazione futura.
Trend tecnico, valutazioni analisti e prospettive
L’analisi tecnica settimanale offre indicazioni molto favorevoli. Su un totale di 16 medie mobili monitorate, ben 14 danno segnale di acquisto e solo una è neutrale. Anche tra gli oscillatori più utilizzati, come MACD e Momentum, emergono segnali positivi. Il riepilogo tecnico complessivo fornito da TradingView classifica il titolo con un chiaro “Compra adesso”.
Secondo Marketscreener, il consensus tra 15 analisti vede 9 “Compra adesso”, 1 “Compra” e 4 “Mantieni”. Non sono presenti raccomandazioni negative. Anche fonti come Yahoo Finance e Investing.com confermano un sentiment generalmente costruttivo.
Il prezzo obiettivo medio si attesta a 0,4038 €, con una stima massima di 0,4800 € e una minima di 0,3038 €. Rispetto al prezzo attuale di 0,3928 €, il margine di rialzo medio è quindi intorno al +2,79%, mentre il massimo rappresenta un upside potenziale del +22,20%. Secondo analisi pubblicate su TipRanks e Marketbeat, anche i target di lungo periodo restano coerenti con una fase di graduale rivalutazione.
Il rally osservato nella seconda metà di giugno potrebbe essere solo l’inizio di un processo di normalizzazione dei multipli. In questo contesto, l’attenzione resta alta su sviluppi strategici futuri, in particolare legati al riassetto della rete e alla presenza di player istituzionali nell’azionariato.