Enel si conferma uno dei titoli più osservati a Piazza Affari grazie a fondamentali solidi, un rendimento da dividendo interessante e una struttura tecnica che continua a reggere nonostante l’assenza di forti catalizzatori. Con un target medio a 8,11 € e un potenziale di upside contenuto, gli investitori si chiedono se valga la pena puntare su una delle utility più difensive d’Europa in un contesto economico ancora incerto.
Negli ultimi giorni, il titolo Enel ha attirato nuovamente l’attenzione del mercato. Il gruppo ha annunciato nuove iniziative orientate alla fidelizzazione dei clienti retail attraverso il programma ENELtiPREMIA, mentre sul fronte industriale ha completato la cessione della quota rimanente in Slovenské Elektrárne, rafforzando la semplificazione del portafoglio. Tuttavia, non mancano le ombre: resta aperta la vertenza sindacale con E-Distribuzione, che potrebbe influenzare la percezione interna sul clima aziendale. Questi elementi si inseriscono in un quadro di generale stabilità, dove le prospettive di breve termine appaiono più caute rispetto al recente passato.

Secondo le ultime analisi pubblicate, Enel viene valutata da 35 analisti, di cui 27 consigliano l’acquisto e 8 il mantenimento in portafoglio. Nessun giudizio di vendita, segno che il titolo viene ancora considerato affidabile, anche se il prezzo attuale di circa 8,03 € è ormai molto vicino al target medio indicato a 8,11 €. Il range stimato oscilla tra un minimo di 6,60 € e un massimo di 9,30 €, con un potenziale massimo di rivalutazione intorno al 16%. In assenza di driver forti, il titolo sembra avviato verso una fase di consolidamento in attesa dei risultati del secondo trimestre, attesi per il 31 luglio 2025.
Valutazione coerente e solidità patrimoniale
Guardando ai multipli, Enel mostra una valutazione in linea con il suo profilo: il P/E atteso è 11,7, nettamente inferiore alla media del settore utility, che si attesta sopra quota 20. Anche il Price/Book a 2,26 appare sostenibile, specie considerando un ROE atteso vicino al 15% e un ROA stabile sopra il 4%. Il valore d’impresa, riflesso da un EV/EBITDA di 6,08 e un EV/EBIT di 9,41, suggerisce un pricing corretto rispetto alla generazione di cassa attesa.

Il business rimane ancorato alla produzione e distribuzione energetica, con forte attenzione agli investimenti nelle rinnovabili. L’EBITDA nel 2024 ha superato i 22,8 miliardi €, e le proiezioni per i prossimi esercizi sono ancora in crescita, confermando la resilienza della strategia integrata. A sostenere il titolo c’è anche la componente dividendo: nel 2024 è stato distribuito 0,47 € per azione, con un dividend yield intorno al 6%. Il rendimento medio degli ultimi cinque anni è rimasto stabile tra il 6% e il 7%, senza interruzioni, elemento particolarmente rilevante per chi punta alla protezione del capitale.
Tecnica in consolidamento: segnali neutri, ma costanti
L’analisi tecnica di Enel sul timeframe settimanale mostra segnali di equilibrio. Il MACD è positivo (circa +0,12), il che segnala ancora una tendenza rialzista di fondo. L’RSI tra 60 e 65 colloca il titolo in una zona neutra tendente al positivo, senza eccessi né in ipercomprato né in ipervenduto. Questo equilibrio si riflette anche nei segnali dati dalle medie mobili: quelle a 20, 50, 100 e 200 giorni segnalano ancora “Compra”, mentre le medie a 5 e 10 giorni suggeriscono un leggero rallentamento, dovuto a movimenti sotto i supporti di breve.
I pivot settimanali indicano un’area di supporto compresa tra 7,94 € e 7,97 €, con una prima resistenza a 8,10 €. Il prezzo resta quindi all’interno di un canale tecnico ben definito. In attesa della trimestrale, il titolo potrebbe oscillare in questo range, con una volatilità contenuta ma sempre sotto osservazione da parte degli investitori più prudenti. Enel si presenta come una scommessa su stabilità, dividendi e tenuta di lungo periodo, con pochi elementi di disturbo e un profilo adatto a chi preferisce difendersi piuttosto che rischiare.