The Italian Sea Group si posiziona sempre più come una delle realtà italiane più promettenti nel settore della cantieristica di lusso. Il titolo, quotato su Euronext Milan, unisce una forte identità industriale a valutazioni interessanti secondo il parere degli analisti, che ritengono che ci siano margini di crescita ancora inespressi. Ma gli indicatori tecnici sembrano raccontare una storia diversa. Ecco cosa sta succedendo realmente a TISG.
Nel panorama delle medie capitalizzazioni italiane, pochi titoli uniscono rendimento da dividendi, valutazioni interessanti e potenziale di crescita come The Italian Sea Group (TISG). L’azienda, specializzata nella costruzione di yacht e mega-yacht su misura, è diventata sinonimo di eccellenza nel mondo della nautica di lusso. Ma oltre all’immagine di brand e alle collaborazioni con nomi iconici del design, TISG sta attirando attenzione anche per il suo profilo finanziario.

Le azioni sonso scese dai 10,43 del marzo 2024 agli attuali 5,85, ma le previsioni degli analisti sono ottimistiche. Secondo i dati pubblicati da TradingView, il prezzo attuale è di circa 5,87 €, mentre il target medio a 12 mesi è fissato a 12,06 €, con un minimo di 11,00 € e un massimo stimato di 12,70 €. Tuttavia, le previsioni degli analisti vanno prese con cautela in quanto potrebbero cambiare senza alcun preavviso e/o non avverarsi.
Una valutazione contenuta che riflette margini di crescita elevati
I multipli fondamentali di TISG sono decisamente favorevoli. Il rapporto Prezzo/Utili è pari a 9,38, livello che riflette una sottovalutazione rispetto ad aziende comparabili nel comparto lusso. Anche il Prezzo/Fatturato a 0,80 e il Prezzo/Valore contabile a 2,19 indicano spazio di apprezzamento, mentre il multiplo EV/EBITDA a 5,21 risulta competitivo.
In termini di redditività, i dati sono solidi: il ROE si attesta al 24,55%, il ROA all’8,60% e il ROI supera il 25%. Anche i margini operativi sono confortanti, con un margine EBITDA del 14,85% e un margine netto al 2,32%. Il business dimostra quindi capacità di generare valore, mantenendo un profilo finanziario sano, come confermato dal payout ratio del 38,31%, decisamente sostenibile.

Dal lato dei dividendi, il titolo ha staccato l’ultimo il 28 maggio 2025, con pagamento il 26 maggio per un importo pari a 0,245 € per azione. Il rendimento TTM è attualmente del 4,08%, mentre la media dei rendimenti negli ultimi quattro anni è vicina al 4,42%, senza tagli o sospensioni, rafforzando il profilo di titolo da rendita.
Indicatori tecnici contrastanti: analisti ottimisti, indicatori in calo
Se da un lato i fondamentali e il consenso degli analisti (3 su 3 in posizione “Compra adesso”) disegnano uno scenario molto favorevole, dall’altro lato l’analisi tecnica su base settimanale suggerisce prudenza. Sempre secondo TradingView, la sintesi generale degli indicatori tecnici dà un segnale di “Vendi”, con 12 medie mobili su 15 in territorio negativo. Solo due indicano “Compra” e una è neutra.
Gli oscillatori forniscono un quadro meno netto: 9 su 11 sono “Neutri”, 2 “Compra” e nessuno segnala “Vendi”. Il Relative Strength Index è fermo a 37,80, ancora distante dai livelli critici, ma comunque segno di debolezza. Anche il MACD è negativo (-0,54), così come il Commodity Channel Index che si trova a -47,53. Sarà interessante vedere cosa accadrà nelle prossime settimane. La media giornaliera degli scambi trimestrale è di 140 mila prezzi.