Pass disabili e multe: un dettaglio poco noto può cambiare tutto

Anche chi parcheggia con il pass invalidi in bella vista può ritrovarsi con una contravvenzione sul parabrezza. Ma in certi casi, la legge apre uno spiraglio.

Le regole sembrano rigide, ma ci sono eccezioni che pochi conoscono. Soprattutto quando entra in gioco l’urgenza, quella vera. Non sempre una multa è davvero definitiva. A volte, basta saper raccontare bene ciò che è successo per ottenere giustizia. Un concetto poco noto può fare la differenza tra pagare o vedersi annullare la sanzione. Si chiama “stato di necessità”.

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Pass disabili e multe: un dettaglio poco noto può cambiare tutto-crypto.it

Nel traffico cittadino, trovare parcheggio è già complicato. Per chi ha una disabilità, la situazione si fa ancora più delicata. Anche con il pass disabili, ci sono regole da rispettare. Non è raro ricevere una multa, e spesso succede quando meno ci si aspetta. In quei momenti ci si sente presi di mira, soprattutto se si crede di aver fatto tutto in regola.

Eppure, il pass non protegge da ogni tipo di infrazione. Serve a semplificare gli spostamenti, non ad annullare il Codice della Strada. E quando si finisce nel mirino dei vigili, entra in gioco la conoscenza dei propri diritti. È lì che un dettaglio può fare la differenza: sapere quando e come è possibile far valere lo stato di necessità.

Oltre il pass disabili: quando la multa può essere annullata

Chi è in possesso del pass invalidi può parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu e nelle aree riservate, a patto che il tagliando sia esposto correttamente e l’auto sia al servizio della persona con disabilità. Ma questo non autorizza a fermarsi ovunque. Le strisce vietate restano tali, così come i passi carrabili, i marciapiedi o le zone di sosta vietata.

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Tuttavia, in casi estremi, la legge prevede una scappatoia. Si chiama stato di necessità ed è previsto dall’ordinamento come causa di giustificazione. Significa che, se si è costretti a violare una norma per evitare un danno grave e immediato alla persona, l’infrazione può essere giustificata.

Non si tratta di una scusa generica: serve una situazione di pericolo reale, come un malore improvviso, un incidente, una minaccia seria alla salute. Inoltre, l’azione deve essere l’unica possibile: se c’era un’altra via per risolvere la situazione, il ricorso verrà respinto.

Per ottenere l’annullamento della multa, occorre agire in fretta. Si può fare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni o al Prefetto entro 60. Ma le prove devono essere solide: referti medici, testimonianze, documenti. È fondamentale dimostrare che si è agito in modo inevitabile, senza alternative, per fronteggiare un pericolo attuale e grave.

Lo stato di necessità non è una soluzione facile né automatica. Ma rappresenta una possibilità reale per chi, in certe circostanze, si è trovato a dover scegliere tra una regola e la salute di qualcuno. In fondo, anche la legge, a volte, sa ascoltare la vita.

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