Fincantieri è tornata protagonista a Piazza Affari dopo settimane di scambi sostenuti e dati incoraggianti, con il titolo che ha toccato nuovi massimi annuali. I risultati finanziari del primo trimestre e il recupero dei margini operativi stanno riaccendendo l’interesse degli investitori, mentre l’analisi tecnica suggerisce una fase ancora positiva. Ma il valore di mercato attuale riflette davvero il potenziale del gruppo?
Negli ultimi giorni, le notizie su Fincantieri si sono intensificate. Il 14 maggio l’assemblea ha approvato il bilancio 2024, che ha mostrato un utile netto di 37,09 M€, segnando una decisa inversione rispetto agli anni precedenti. A spingere ulteriormente il titolo è stata anche la pubblicazione dei conti del primo trimestre 2025, con ricavi in crescita del +35% a 2,38 miliardi di €, trainati dal settore crocieristico e dalla cantieristica militare. Il 20 maggio, il titolo ha registrato un balzo del +12%, arrivando a 14,01 €, con oltre 4,9 milioni di azioni scambiate in una sola seduta. Sul fronte operativo, il 4 giugno Fincantieri ha celebrato il primo taglio lamiera della nave Oceania Sonata™, segnale di un flusso ordini attivo e in espansione.

Nel frattempo, i dati raccolti da TradingView rivelano una struttura tecnica solida, con prevalenza di segnali “Compra” sia sulle medie mobili che sugli oscillatori, anche se l’RSI sopra 73 inizia a suggerire una possibile zona di ipercomprato. Il mercato sembra quindi credere nella ripresa del gruppo, ma resta il dubbio se le quotazioni attuali lascino ancora spazio per un ulteriore slancio.
Multipli contenuti, profittabilità in ripresa e segnali misti dagli analisti
Dal punto di vista della valutazione, Fincantieri si presenta con multipli moderati. Il rapporto prezzo/utili (P/E) stimato per il 2024 è di circa 14,2x, mentre il Price/Book si attesta su 2,6x. Il Prezzo/Flusso di cassa è intorno a 3,7x, in linea con la media del settore della cantieristica. Sono valori che segnalano un titolo né particolarmente sottovalutato né chiaramente sopravvalutato. Interessante l’evoluzione della redditività: il margine operativo è salito al 5,9% e l’EBITDA ha mostrato una ripresa incoraggiante. Tuttavia, il ROE resta basso, fermandosi intorno allo 0,4%, e anche il ROA non mostra ancora segnali forti, indicando che il capitale investito non genera ancora ritorni significativi.

Secondo Marketscreener, il prezzo obiettivo medio degli analisti è di 14,19 €, con un range compreso tra 12 € e 16 €. Con il titolo quotato attualmente intorno a 14,50 €, si nota come lo spazio di apprezzamento nel breve termine sia piuttosto limitato. Anche le raccomandazioni più recenti (fonte Soldionline) restano in area “Hold”, con posizioni sostanzialmente neutrali sull’outlook. Questo conferma una visione di attesa da parte del mercato, in cerca di conferme sul piano ordini e sulla stabilità dei margini.
Scenario tecnico positivo e dividendi ancora incerti
L’analisi tecnica settimanale, sempre secondo TradingView, segnala 13 indicazioni “Compra” tra le medie mobili e un solo “Vendi”, confermando una tendenza rialzista nel medio periodo. Gli oscillatori, invece, sono più prudenti: il Relative Strength Index è a 73,80, suggerendo una condizione di ipercomprato, e il Commodity Channel Index supera i 130 punti. Il MACD è ancora positivo, ma in rallentamento, mentre il Momentum è neutro. In sintesi, il quadro tecnico resta costruttivo, ma potrebbe anticipare un consolidamento.
Sul fronte dividendi, la situazione è ancora incerta. Dopo due anni senza distribuzioni (2022 e 2023), non è stato confermato alcun dividendo per il 2024. Tuttavia, con il ritorno all’utile netto e l’aumento dei margini, si riapre la possibilità di una distribuzione per il 2025. Negli anni precedenti, quando attivo, il rendimento del dividendo si attestava intorno al 2,5%–3%. Il rendimento medio degli ultimi cinque anni risulta pertanto poco significativo, data la sospensione recente, ma un ripristino della cedola potrebbe rappresentare un catalizzatore per i prossimi mesi.