Salvatore Ferragamo ha numeri preoccupanti: 6 raccomandazioni di vendita e nessun dividendo, il caso più discusso della settimana

Un titolo azionario con un passato brillante ma oggi al centro di valutazioni contrastanti. Il potenziale di crescita sembra limitato, il rendimento da dividendi è azzerato e la pressione sui margini pesa sempre di più. Eppure, il nome continua a circolare tra report e analisi di mercato, creando un mix tra aspettative e delusioni che merita attenzione.

Certe volte il mercato sembra voler dare credito a titoli che hanno segnato un’epoca. Quando si guarda al settore lusso italiano, è impossibile non pensare a realtà come Salvatore Ferragamo. Ma se un tempo era sinonimo di solidità, oggi il contesto è mutato. Il canale digitale fatica, il mercato asiatico frena e i margini sono sotto pressione. I dati recenti hanno mostrato segnali chiari e la fiducia si sta incrinando.

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Azioni con numeri preoccupanti: 6 raccomandazioni di vendita e nessun dividendo, il caso più discusso della settimana – crypto.it

Gli indicatori tecnici non aiutano, e gli analisti di Marketscreener e Soldionline.it stanno rivedendo al ribasso le stime. Tuttavia, il brand continua ad avere un peso emotivo importante. Il suo nome resta riconoscibile e in grado di attrarre interesse, ma questo non basta più. Quando le parole chiave sono sopravvalutazione, redditività negativa e dividendi incerti, è giusto chiedersi quanto conti ancora il nome. E il mercato, si sa, tende a premiare solo i numeri.

Multipli elevati e segnali chiari di sopravvalutazione

L’analisi fondamentale fornita da Marketscreener dipinge un quadro poco incoraggiante. Il P/E per il 2024 è a 77,62, con utili in calo. Il ROE è negativo a -10,16%, il ROA a -3,88% e il margine netto è crollato al -14,42%. Segnali che riflettono un deterioramento della performance aziendale.

Il P/FCF scende a 5,31, ma resta alto considerando la bassa crescita. Il margine lordo, un tempo vicino al 60%, ora è solo 33,24%. Anche il Price/Sales è modesto (0,87), ma se isolato può trarre in inganno. Questi dati confermano una sopravvalutazione rispetto ai fondamentali e pongono interrogativi sulla tenuta futura.

multipli elevati
Multipli elevati e segnali chiari di sopravvalutazione – crypto.it

Per quanto riguarda il dividendo, l’ultimo pagamento è stato di appena 0,10 € nel 2024. Il rendimento attuale è dello 0%, e negli ultimi 5 anni la media si attesta ben sotto l’1%, con anni di stop come il 2019 e il 2020. Il payout ratio è ormai irrilevante. Una remunerazione così bassa non basta certo ad attrarre investitori orientati al reddito.

Analisi tecnica ribassista e pareri negativi

Sul piano tecnico, secondo Investing.com il quadro settimanale è chiaramente ribassista. Le medie mobili danno 14 segnali “Vendi” su 15, mentre tra gli oscillatori solo il MACD è positivo, a fronte di 9 neutri e 1 negativo. Il sommario complessivo indica 15 segnali su 26 impostati alla vendita.

Il sentiment degli analisti, riportato da Soldionline.it, non è più favorevole: nessuna indicazione di “Compra”, 3 “Mantieni”, 6 “Vendi” e 5 “Vendi adesso”. Il titolo perde quindi supporto anche tra gli esperti. Le motivazioni principali? Crescita debole, scarsa visibilità strategica e difficoltà nel canale wholesale.

Il target medio è di 5,67 €, appena sopra il prezzo attuale di 5,38 €. Il massimo stimato è 6,70 €, il minimo 4,60 €. Il potenziale di upside è limitato e il margine di ribasso è concreto. La forchetta stretta riflette la mancanza di una chiara direzione.

In questo scenario, molti investitori scelgono di restare alla finestra. Quando la sostanza non supporta più l’immagine, anche i brand più forti rischiano di perdere il loro effetto trainante. E oggi, più che mai, contano i numeri.

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