Bitcoin potrebbe vivere un’evoluzione sconvolgente con una sola funzione: 3 motivi per cui le Silent Payments farebbero la differenza

Una tecnologia silenziosa ma rivoluzionaria potrebbe cambiare per sempre il modo in cui usiamo Bitcoin: le Silent Payments promettono più privacy, più sicurezza e meno complicazioni. Un aggiornamento che non richiede modifiche al protocollo, ma potrebbe rappresentare un cambiamento radicale per utenti e sviluppatori.

Chi ha usato Bitcoin almeno una volta conosce il fastidio del dover generare ogni volta un nuovo indirizzo per ricevere pagamenti. Ancora più scomodo è sapere che ogni transazione è pubblica, tracciabile e consultabile da chiunque con un minimo di dimestichezza tecnica. L’illusione dell’anonimato, che per anni ha accompagnato la narrazione attorno a Bitcoin, è ormai stata superata dai fatti: la blockchain è trasparente per sua natura. Ma è proprio da questa trasparenza che nasce la spinta per soluzioni nuove, più discrete ma anche più funzionali. Una delle più promettenti si chiama Silent Payments, ed è una proposta che sta attirando l’attenzione degli sviluppatori e dei wallet più attenti alla privacy.

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Bitcoin potrebbe vivere un’evoluzione sconvolgente con una sola funzione: 3 motivi per cui le Silent Payments farebbero la differenza – crypto.it

Non si tratta di un’idea nuova, ma è solo nelle ultime settimane che ha iniziato a guadagnare terreno. E mentre progetti come Monero o Zcash hanno fatto della privacy la loro bandiera, Bitcoin potrebbe integrare una funzione simile senza cambiare una riga del suo protocollo di consenso. La novità, in questo caso, è davvero tutta nella forma e non nella sostanza. Ma è proprio questa leggerezza che rende il progetto tanto potente quanto accessibile.

Come funzionano le Silent Payments e perché potrebbero diventare uno standard

Introdotte da Ruben Somsen con la proposta BIP 352, le Silent Payments permettono a un utente di ricevere pagamenti su un unico indirizzo pubblico, mantenendo al tempo stesso la massima privacy. Come? Ogni volta che qualcuno invia un pagamento a quell’indirizzo, viene creato automaticamente un nuovo indirizzo derivato in modo univoco, utilizzando la crittografia Elliptic Curve Diffie-Hellman (ECDH). Questo meccanismo non richiede interazioni dirette tra mittente e destinatario, né l’uso di server terzi.

Dal punto di vista dell’utente, la semplicità è disarmante: si pubblica un solo indirizzo, e si ricevono pagamenti senza che questi siano visibili o ricollegabili pubblicamente. Il destinatario può semplicemente scansionare la blockchain e riconoscere le transazioni a lui destinate. E tutto questo, senza perdere compatibilità con la rete Bitcoin esistente.

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Come funzionano le Silent Payments e perché potrebbero diventare uno standard – crypto.it

Secondo Bitcoin Magazine, i vantaggi principali riguardano non solo la privacy, ma anche la riduzione del riutilizzo degli indirizzi, un’abitudine che mina la sicurezza di molti portafogli. Inoltre, non sono necessari soft fork o aggiornamenti strutturali al protocollo: le Silent Payments funzionano con le regole attuali. Questo le rende estremamente pratiche per wallet e app che vogliono aggiungere funzionalità senza attendere l’approvazione dell’intera rete.

A che punto è l’adozione: wallet, sviluppatori e primi casi reali

L’interesse attorno alle Silent Payments sta crescendo. Wallet come BitBox02 e Cake Wallet stanno già sperimentando l’integrazione, anche se l’adozione resta agli inizi. Il fatto che non ci siano costi aggiuntivi né necessità di modifiche al protocollo ha facilitato i primi test, soprattutto tra i progetti orientati alla custodia personale e alla sovranità dell’utente.

Secondo il portale bitcoin.design, il potenziale è tale da far immaginare una futura standardizzazione: un solo indirizzo pubblico che mantiene la privacy del destinatario senza complicazioni aggiuntive. Uno scenario che potrebbe rivoluzionare il modo in cui Bitcoin viene percepito e usato, specialmente da chi cerca riservatezza senza passare per criptovalute alternative.

Un altro elemento da considerare è la compatibilità futura con altre tecnologie privacy-centriche. Se abbinate a strumenti come Taproot o CoinJoin, le Silent Payments potrebbero diventare parte di una suite di soluzioni modulari, rendendo Bitcoin più versatile e sicuro senza intaccarne la natura pubblica e verificabile.

Con sviluppatori sempre più coinvolti e utenti attenti alla riservatezza, le Silent Payments potrebbero passare da opzione di nicchia a nuovo standard di riferimento nel mondo delle criptovalute. E, forse, potrebbero davvero essere l’upgrade che Bitcoin non può permettersi di ignorare.

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