I disturbi alimentari permettono di ottenere la Legge 104 e l’assegno INPS da 542 ma solo al verificarsi di alcune condizioni.
Con la definizione “disturbi alimentari” si intende un’ampia gamma di condizioni psicologiche che portano ad abitudini alimentari sbagliate e dannose. Tutto potrebbe partire da un’ossessione per il peso, la forma del corpo o per il cibo. Le conseguenze possono essere molto gravi per la salute e portare alla manifestazione di altre patologie gravi.
L’alimentazione può diventare un vero incubo per alcune persone che hanno un malsano rapporto con il cibo. Dalla focalizzazione sul peso e sulla forma del proprio corpo possono nascere comportamenti che ripetuti nel tempo possono provocare seri problemi di salute e incidere in modo negativo sulle relazioni sociali e su altri aspetti della vita. Anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata sono i disturbi alimentari più noti e comuni.
In generale non danno diritto alla Legge 104 oppure all’indennità INPS da 542 euro a meno che non diventino patologie invalidanti. Significa che le agevolazioni legate alla 104 e alla disabilità saranno concesse solo quando il disturbo alimentare diventa talmente invasivo da compromettere la salute e limitare l’autonomia, la vita sociale e lavorativa dell’individuo.
L’INPS concede la Legge 104 alle persone che soffrono di disturbi alimentari invalidanti che compromettono la salute e la vita sociale. In più a chi soffre di anoressia e bulimia l’ente concede il riconoscimento dell’invalidità civile assegnando percentuali differenti in base alla gravità . Ricordiamo che per ottenere agevolazioni bisognerà avere minimo una percentuale di invalidità del 33%.
Per l’anoressia con compromissione lieve è riconosciuto il 35% di invalidità , per l’anoressia con deficit moderato il 45%, per l’anoressia con gravi ripercussioni tra il 75% e il 100% e, infine, per la bulimia nervosa non complicata il 20%. La 104 viene riconosciuta se i disturbi alimentari portano ad una difficoltà di integrazione nella vita di tutti i giorni, difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa e delle interazioni sociali.
Se a chiedere il riconoscimento della Legge 104 è una persona non più in età lavorativa i parametri presi in considerazione saranno la capacità di svolgere le azioni tipiche della propria età e il grado di autonomia personale. Qualora il disturbo alimentare dovesse essere associato ad un’altra patologia e determinare una totale incapacità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore (invalidità civile del 100%) o l’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana allora si potrebbe aver diritto anche all’indennità di accompagnamento che nel 2025 è pari a 542,02 euro e non prevede limiti reddituali.
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