Lo sblocco mensile di XRP e le attese per l’ETF stanno riaccendendo i riflettori su Ripple in un contesto già carico di volatilità e incertezze normative. Gli operatori seguono ogni dettaglio, alla ricerca di segnali che possano anticipare le prossime mosse del mercato.
C’è sempre un momento in cui tutto sembra tornare sotto i riflettori, anche se nulla è davvero cambiato. Il settore cripto, si sa, è fatto di cicli emotivi e di notizie capaci di spostare miliardi in poche ore. Ma quando un nome storico come Ripplerientra al centro del dibattito, è difficile non drizzare le antenne. Non solo per il peso del token XRP, ma anche per l’effetto che il passato ha sul modo in cui il presente viene percepito. Gli operatori più esperti sanno che il mercato tende a reagire non soltanto ai dati concreti, ma anche al loro posizionamento all’interno di una narrativa più ampia. E proprio questo aspetto sembra tornare centrale nei giorni che precedono un importante sblocco di token.

Non è solo una questione tecnica, né una semplice operazione di liquidità: la dinamica degli escrow mensili di XRP è nota, ma stavolta si inserisce in un clima reso instabile dalle incertezze regolatorie e dalle aspettative crescenti su decisioni di sistema. E quando la regolamentazione americana torna protagonista, soprattutto con la SEC coinvolta, ogni mossa viene amplificata.
Sblocco in vista e contesto regolatorio delicato
Il prossimo 1° giugno, Ripple sbloccherà 1 miliardo di XRP, un evento mensile ormai consueto, ma che assume rilevanza per la tempistica. Il controvalore attuale supera i 2,3 miliardi di $ e, secondo CCN, solo una parte verrà effettivamente messa sul mercato: storicamente, tra il 30% e il 40%, con il resto rilockato per contenere l’impatto. Fin qui, nulla di nuovo. Ma a rendere il quadro più instabile è il calendario: pochi giorni dopo, il 17 giugno, la SEC dovrebbe pronunciarsi sull’approvazione di un ETF su XRP.

Come sottolineato da Finbold, eventi simili nel passato hanno generato forti oscillazioni: a giugno 2024, ad esempio, Ripple vendette 400 milioni di token, innescando un calo del 20%. Il rischio, questa volta, è che due forze convergano sul prezzo: la liquidità tecnica da un lato, e le decisioni normative dall’altro.
Volumi in crescita e analisti divisi sul breve termine
Attualmente, XRP viene scambiato intorno a 2,32 $, in rialzo di circa +11% nell’ultimo mese. Ma la stabilità sembra appesa a un filo. Secondo Santiment, il numero di wallet con oltre 10 milioni di XRP è cresciuto del 3% nelle ultime due settimane: un segnale che le whale si stanno posizionando per eventuali movimenti improvvisi.
Nel suo aggiornamento settimanale del 27 maggio, CoinShares ha registrato flussi in entrata nei fondi legati a XRP, segnale che anche gli operatori istituzionali stanno valutando scenari alternativi. Le raccomandazioni degli analisti sono contrastanti: CryptoQuant resta neutrale, puntando sull’importanza del contesto più che sull’evento in sé. Al contrario, Messari ritiene che l’ETF sia il vero catalizzatore. InvestingCube, infine, evidenzia due livelli tecnici critici: 2,50 $come resistenza chiave, e 2,20 $ come supporto da non perdere.