Attenti ai regali in denaro: non sempre sono esenti

Una nonna regala 10mila euro al nipote e tutto sembra fatto nel modo giusto. Ma poi arriva una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate e la situazione cambia. Le donazioni in denaro, se non gestite correttamente, possono trasformarsi in un problema.

Anche i regali più innocenti, se superano certi limiti o non rispettano le regole, rischiano di avere conseguenze fiscali. Non basta l’intenzione, serve conoscere bene le soglie, le esenzioni e gli obblighi previsti. Solo così si evita di trasformare un gesto affettuoso in un nodo legale.

Banconte
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Regalare denaro è una consuetudine diffusa: tra parenti, amici, compagni di vita. Spesso si tratta di un aiuto, di una spinta per un progetto o semplicemente di un segno di affetto. Ma dietro questi trasferimenti, soprattutto quando coinvolgono cifre consistenti, possono nascondersi obblighi fiscali precisi. Molti pensano che tra familiari tutto sia lecito, ma non è proprio così. Anche quando non si ha l’obbligo di dichiarare nulla, può comunque essere richiesta una forma specifica, come l’atto notarile. E se manca, il regalo rischia di essere considerato nullo. La normativa italiana, infatti, distingue tra donazioni “modiche” e quelle di “non modico valore”, e la soglia non è fissa. Dipende dalla situazione economica di chi dona. Per esempio, un anziano con una pensione minima che regala 5mila euro al nipote potrebbe superare la soglia della donazione modica. In questi casi, serve il notaio, serve la registrazione, e può servire anche il pagamento di imposte. Va inoltre ricordato che non è solo il valore assoluto della cifra a contare, ma il contesto in cui la donazione avviene. Una somma che per alcuni è irrilevante, per altri può rappresentare un sacrificio importante, e questo ha un peso agli occhi del fisco.

Quando non serve dichiarare e quando, invece, sì

In molti casi le donazioni in denaro non devono essere dichiarate. Fino a un milione di euro, tra genitori e figli o tra coniugi, non ci sono imposte da versare. Il limite scende a 100mila euro tra fratelli e sorelle, mentre per persone con grave disabilità si arriva fino a 1,5 milioni.

Cuore inserito in un salvadanaio
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Ma attenzione: se la donazione è considerata “non modica”, anche sotto questi limiti, è necessario un atto notarile. E senza quell’atto, la donazione può essere annullata, con l’obbligo di restituire la somma ricevuta. Non basta quindi rispettare i limiti fiscali: serve anche rispettare le forme giuridiche previste.

Donazioni e imposte: cosa si paga davvero

Se la donazione supera i limiti o coinvolge soggetti esterni alla famiglia, entra in gioco l’imposta di donazione. Si parte dal 4% tra parenti stretti per la parte che eccede il milione, fino all’8% per gli estranei. Anche le donazioni indirette – come un genitore che paga un debito del figlio – vanno trattate con cautela. In questi casi è utile avere una traccia scritta, come una scrittura privata, e usare strumenti tracciabili come il bonifico. Solo così si evitano malintesi con il fisco. È una forma di tutela per entrambe le parti e, allo stesso tempo, una garanzia che il gesto non venga frainteso come un pagamento mascherato o un’operazione sospetta.

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