Pirelli potrebbe offrire uno dei mix migliori tra dividendo e sottovalutazione secondo 5 indicatori chiave

Pirelli torna al centro dell’interesse degli investitori con una valutazione ancora contenuta e un rendimento da dividendo che supera il 4%. I segnali tecnici sono fortemente rialzisti, e gli analisti migliorano le previsioni nonostante qualche incertezza sulla governance. Ma è davvero il momento migliore per guardare a questo titolo?

Certe azioni, per quanto consolidate, attraversano fasi in cui sembrano quasi dimenticate dal mercato. Poi qualcosa cambia, e il titolo riacquista appeal. È quello che sta succedendo a Pirelli & C., una delle realtà industriali italiane più conosciute a livello globale, che sta lentamente tornando sotto i riflettori grazie a una combinazione di segnali tecnici forti, valutazioni fondamentali solide e una politica di dividendi costante.

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Pirelli potrebbe offrire uno dei mix migliori tra dividendo e sottovalutazione secondo 5 indicatori chiave – crypto.it

Il prezzo delle azioni si muove attorno ai 6,17 €, ma secondo numerosi analisti ci sono margini di rialzo. In un contesto in cui molti investitori cercano rifugio in società affidabili e con fondamentali tangibili, Pirelli potrebbe offrire una via intermedia tra difensività e potenziale di apprezzamento. Le parole chiave da considerare oggi sono rendimento, sottovalutazione, target degli analisti e forza tecnica.

Fondamentali solidi e segnale tecnico in “Compra adesso”

Secondo l’analisi tecnica settimanale riportata da Investing.com, Pirelli mostra una chiara impostazione rialzista: 16 indicatori su 18 suggeriscono un segnale di acquisto, con particolare forza sulle medie mobili, dove 14 su 15 risultano in “Compra”. Tra gli oscillatori, il MACD e l’Awesome Oscillator si sono girati positivamente, mentre il RSI resta in area neutra, segnalando un trend in consolidamento piuttosto che in ipercomprato.

Dal punto di vista dei multipli, la società appare ancora sottovalutata: il P/E è pari a 11,7, ben al di sotto della media di settore, e il P/FCF è di appena 4,98. Anche il rapporto prezzo/valore contabile si mantiene basso, a 1,06, indicando che il titolo tratta a valori coerenti con gli asset aziendali. I margini operativi sono positivi e stabili: il margineEBITDA è del 17,68%, mentre il margine netto si attesta al 7,23%.

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Fondamentali solidi e segnale tecnico in “Compra adesso” – crypto.it

Dal punto di vista della redditività, il ROE è dell’8,66%, mentre il ROA è del 3,44%: non valori eccezionali, ma comunque adeguati per un gruppo industriale che si muove in un mercato maturo e competitivo.

Target degli analisti e dividendo interessante

Secondo quanto riportato da MarketScreener, il prezzo obiettivo medio degli analisti per Pirelli è 6,76 €, con un massimo stimato a 7,20 € e un minimo a 5,20 €. Ciò implica un upside potenziale del 9,52% rispetto ai valori attuali, con punte fino al +16,69%. Il consenso degli analisti è chiaro: su 14 esperti, 11 consigliano “Compra adesso” e altri 2 indicano un “Compra”, mentre solo uno resta su “Mantieni”. Anche Mediobanca, Deutsche Bank e Citigroup hanno recentemente confermato il giudizio positivo sul titolo.

Sul fronte del dividendo, il prossimo stacco è previsto per il 23 giugno 2025, con pagamento fissato al 25 giugno. L’importo è di 0,25 € per azione, pari a un rendimento del 4,09% ai valori attuali. Negli ultimi cinque anni, il rendimento medio si è mantenuto intorno al 3,5%, con una crescita regolare della cedola e un payout ratio stabile al 53,42%, segnale di una distribuzione prudente ma generosa.

Il controvalore giornaliero scambiato è elevato, rendendo il titolo sufficientemente liquido e poco manovrabile, elemento fondamentale per gli investitori retail e istituzionali. In un periodo di incertezza sui mercati, Pirelli sembra offrire un equilibrio difficile da trovare: valore, rendimento e prospettiva.

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