In un mercato dove le storie più chiacchierate finiscono spesso per nascondere le vere opportunità, ci sono titoli che agiscono nell’ombra ma costruiscono valore in modo costante. Tinexta è uno di questi. Il mercato sembra non accorgersi del potenziale di un gruppo che ha fondamentali solidi, margini in miglioramento, presenza in settori strategici come la cybersecurity e un dividendo in crescita. Il titolo viene da un lungo periodo di pressione, ma gli ultimi segnali indicano che qualcosa potrebbe cambiare.
Quando si osservano i movimenti di Borsa, è facile lasciarsi attirare dai soliti nomi: le big tech, le banche sistemiche, le utilities consolidate. Eppure, tra le pieghe del mercato italiano, esistono aziende meno esposte ai riflettori ma decisamente interessanti per chi ha uno sguardo attento ai fondamentali. Tinexta ne è un esempio lampante: un gruppo che opera nella digitalizzazione dei servizi per le imprese, attivo in business ad alta crescita come cybersecurity e digital trust, ma ancora trattato con multipli modesti rispetto al potenziale.

È un controsenso apparente: mentre i settori digitali godono di multipli spesso gonfiati, Tinexta si muove ancora su valutazioni contenute, pur operando in un contesto tecnologico e con una storia di acquisizioni coerente. La recente acquisizione del 25% di ABF Group, che porta la partecipazione al 73,9%, conferma la volontà dell’azienda di rafforzare il proprio perimetro operativo. Intanto, i ricavi crescono a doppia cifra e gli analisti migliorano le stime, pur mantenendo un certo scetticismo legato alle performance passate.
I fondamentali raccontano un’altra storia
Guardando ai dati finanziari aggiornati, Tinexta presenta diversi elementi che suggeriscono una possibile sottovalutazione. Il P/E è a 28,32, ancora elevato in assoluto ma in netta riduzione rispetto ai picchi precedenti, mentre il Price to Book è fermo a 1,24, ben al di sotto della media di mercato per aziende digitali. Ancora più interessante è il Price to Cash Flow, in discesa a 6,81 €, segnale di una maggiore efficienza operativa.

Anche i margini sono positivi: il margine lordo si attesta al 43,52%, il margine operativo è al 14,46% e l’EBITDA margin al 25,61%, numeri solidi per un’azienda che sta ancora completando il suo processo di trasformazione. Il rendimento da dividendo, pari al 4,41%, risulta particolarmente attraente in un contesto di tassi d’interesse in rallentamento. La distribuzione è inoltre in crescita da cinque anni, con un payout ratio moderato al 39%, lasciando spazio per ulteriori aumenti.
Tecnica, analisi e target: segnali incoraggianti
Dal punto di vista tecnico, il quadro settimanale è confortante. Secondo TradingView, 10 medie mobili su 15 suggeriscono un chiaro “compra”, mentre gli oscillatori confermano un sentiment positivo, con il Momentum e il MACD in territorio rialzista. La pressione ribassista sembra essersi esaurita, e il recente recupero dei prezzi ne è un possibile indizio.
Il titolo quota oggi 11,88 €, mentre il target medio degli analisti è 13,57 €, con un massimo previsto a 17,50 € e un minimo a 10 €, corrispondente a un potenziale upside medio del 14%. Secondo Investing.com, 4 analisti su 6 consigliano l’acquisto, segnale che il consenso si sta gradualmente spostando in positivo. I volumi si mantengono stabili, e l’interesse degli istituzionali potrebbe rafforzarsi in vista della pubblicazione dei dati del secondo trimestre, attesi per il 30 luglio.
Con una struttura patrimoniale in miglioramento e una strategia di consolidamento ben chiara, Tinexta potrebbe rappresentare una delle scommesse a miglior rapporto rischio/rendimento nel segmento mid-cap italiano.