Perché il rame potrebbe diventare uno degli asset più deludenti tra le materie prime nei prossimi mesi

Il prezzo del rame torna sotto i riflettori dei mercati globali. Dopo alcuni guadagni settimanali sostenuti dalla tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, il metallo ha perso slancio nell’ultima seduta. I trader restano cauti in vista dei dati macroeconomici cinesi attesi nei prossimi giorni, con la speranza che nuove misure di stimolo possano sostenere domanda e prezzi.

Nell’ultima settimana i futures sul rame hanno registrato una flessione: -1% sul London Metal Exchange a 9.489 $ per tonnellata, e -1,9% negli Stati Uniti a 4,5935 $ per libbra. Tuttavia, i prezzi si mantengono su livelli elevati rispetto ai minimi di aprile, sostenuti dalla tregua commerciale tra Pechino e Washington, che ha visto la sospensione di alcuni dazi per 90 giorni. Un segnale positivo per le materie prime industriali, soprattutto per il rame, considerato un indicatore chiave della salute economica globale.

La prossima settimana sarà cruciale per capire la direzione del mercato. La Cina, che rappresenta oltre il 50% della domanda globale di rame, pubblicherà i dati su produzione industriale e vendite al dettaglio, seguiti dalla decisione della People’s Bank of China sui tassi primari. Gli investitori sperano in un taglio che possa rilanciare la crescita interna, ma l’incertezza resta alta. Pechino è sotto pressione: da un lato vuole stimolare la domanda interna, dall’altro cerca di non espandere eccessivamente il credito, per evitare squilibri finanziari già visibili nel settore immobiliare.

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Perché il rame potrebbe diventare uno degli asset più deludenti tra le materie prime nei prossimi mesi – crypto.it

Il rame è anche al centro dell’attenzione per via della sua importanza nei settori legati alla transizione energetica: pannelli solari, veicoli elettrici e reti di distribuzione. Per questo, ogni segnale di rallentamento o espansione nel settore manifatturiero cinese ha un impatto diretto e immediato sulle quotazioni del metallo rosso.

La Cina al centro della domanda, ma il surplus globale preoccupa

Secondo i dati riportati da Investing.com, le importazioni cinesi di rame hanno toccato i 10,1 miliardi di $ nel primo trimestre 2025, un segnale di ripresa dei consumi industriali. Tuttavia, l’International Copper Study Group ha rivisto al rialzo le previsioni di surplus globale, portandole a circa 300.000 tonnellate. Questa combinazione di aumento dell’offerta e domanda ancora incerta potrebbe rappresentare un ostacolo per l’andamento dei prezzi nei prossimi mesi.

L’aumento della produzione è stato guidato in gran parte dal ritorno in attività di impianti sudamericani e da nuovi progetti in Africa e Australia, resi economicamente sostenibili dai prezzi elevati dell’ultimo anno. Questo boom produttivo, se non accompagnato da un’espansione costante della domanda, rischia di trasformarsi in una zavorra per il mercato.

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La Cina al centro della domanda, ma il surplus globale preoccupa – crypto.it

Un’altra nota di cautela arriva da Citi, che ha abbassato le stime di crescita del PIL cinese per il 2025 dal 4,7% al 4,2%, citando tensioni geopolitiche e segnali di debolezza nei consumi interni. La domanda cinese è uno dei pilastri del mercato del rame: ogni rallentamento ha un impatto diretto sui prezzi.

Segnali tecnici contrastanti e outlook fragile

Dal punto di vista tecnico, il quadro si presenta incerto. Le medie mobili a breve termine (10 e 20 giorni) indicano ancora un trend positivo, ma altri indicatori, come l’RSI e il MACD, segnalano una perdita di slancio. Il momentum si sta indebolendo, anche se i supporti principali tengono ancora. La volatilità è contenuta, ma potrebbe aumentare rapidamente in funzione dei dati macro e delle decisioni della banca centrale cinese.

Inoltre, l’atteggiamento degli hedge fund e dei trader istituzionali, che nei report COT (Commitment of Traders) hanno iniziato a ridurre le posizioni nette long, mostra un primo segnale di rotazione. L’interesse speculativo si sta spostando verso nicchie come litio e alluminio, mentre il rame viene trattato con maggiore prudenza, in attesa di conferme dal ciclo globale.

Il prezzo del rame resta dunque sospeso tra due forze: da un lato l’ottimismo per nuove misure cinesi, dall’altro il rischio di eccesso di offerta e indebolimento della domanda. La prossima settimana potrebbe diventare un punto di svolta per il metallo più sensibile alle curve dell’economia mondiale.

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