Con oltre 240 miliardi $, le stablecoin potrebbero rappresentare l’evoluzione più interessante del denaro digitale moderno

Le stablecoin stanno vivendo un momento di forte espansione: negli ultimi mesi si sono moltiplicati annunci, collaborazioni strategiche e nuove integrazioni. Dai colossi tech alle istituzioni finanziarie, sempre più attori stanno puntando sulle valute digitali ancorate al valore del dollaro. Un movimento che potrebbe ridefinire il sistema dei pagamenti globali, ma che pone anche sfide regolamentari ancora aperte.

A colpire non è solo il ritmo dell’adozione, ma il profilo di chi spinge verso l’utilizzo delle stablecoin. Se fino a poco tempo fa erano percepite come strumenti utili quasi esclusivamente per il trading di criptovalute, oggi si stanno trasformando in veri strumenti di pagamento globale. Il 2025 segna un passaggio cruciale: queste valute digitali, ancorate generalmente al dollaro, stanno entrando nelle piattaforme più comuni, come social network, sistemi di pagamento online e app di messaggistica. Dai micropagamenti tra utenti alla gestione dei fondi aziendali, il loro uso sta diventando sempre più trasparente e integrato nella vita quotidiana.

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Con oltre 240 miliardi $, le stablecoin potrebbero rappresentare l’evoluzione più interessante del denaro digitale moderno – crypto.it

Le stablecoin rappresentano, di fatto, un ponte tra finanza tradizionale e Web3, e ciò che un tempo era circoscritto all’ecosistema crypto oggi si diffonde con rapidità anche in ambienti mainstream. Il tutto supportato da una narrativa forte e da numeri importanti. Secondo un report di Citi, il mercato potrebbe arrivare a 1.600 miliardi di $ entro il 2030, con un’ipotesi espansiva che spinge fino a 3.700 miliardi di $. Questa traiettoria è già visibile nelle mosse di realtà come Meta, Stripe, Mastercard e Tether, che spingono per un’adozione rapida e strutturata.

Integrazioni e nuove applicazioni globali

Negli ultimi trenta giorni si sono susseguiti annunci che confermano la direzione di marcia. Meta, ad esempio, sta testando l’uso di USDC e USDT su WhatsApp e Facebook per abilitare pagamenti veloci e diretti. Secondo quanto riportato dal Times of India, l’obiettivo è quello di offrire un’esperienza utente fluida e immediata per oltre 2 miliardi di persone.

Stripe ha appena lanciato i suoi “Stablecoin Financial Accounts”, pensati per aziende e sviluppatori attivi in più di 100 Paesi. Si tratta di veri e propri conti digitali in stablecoin, con funzioni di incasso e pagamento, che potrebbero ridefinire la gestione della liquidità internazionale.

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Integrazioni e nuove applicazioni globali – crypto.it

Anche Mastercard continua a spingere: in collaborazione con Circle, Paxos e OKX, ha avviato programmi per permettere ai commercianti di ricevere pagamenti in USDC e ai clienti di spendere le stablecoin tramite le tradizionali carte.

Da segnalare anche Tether, che ha integrato USD₮ nella blockchain Kaia e nell’app LINE, che supera i 200 milioni di utenti attivi solo in Asia. Un progetto ambizioso che punta a normalizzare l’utilizzo delle stablecoin anche nei pagamenti retail quotidiani.

Le sfide regolamentari non sono superate

Se l’adozione si accelera, il quadro normativo continua a mostrare ambiguità. Negli Stati Uniti, il GENIUS Act, pensato per regolare riserve, audit e trasparenza delle stablecoin, è stato bloccato in Senato. Come riportato da Reuters, le divergenze politiche restano forti, soprattutto per il ruolo della Federal Reserve nella supervisione.

Eppure, come osserva PYMNTS.com, l’interesse delle imprese e degli operatori istituzionali resta elevato. A maggio 2025, la capitalizzazione delle stablecoin ha superato i 240 miliardi di $, segnando un nuovo massimo storico. Tutto lascia intendere che queste valute digitali saranno sempre più centrali nel futuro della finanza digitale globale.

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