La pensione di reversibilità spetta anche ai figli di genitori separati ma ad alcune condizioni indicate nella normativa.
L’INPS eroga la pensione di reversibilità ai superstiti di un pensionato dopo il suo decesso. La normativa è disciplinata da una serie di regole da conoscere per non rimanere stupiti quando l’ente rifiuterà le erogazioni.

La morte è l’unica certezza in questo mondo e non si può mai sapere quando arriverà. Una famiglia quando perde una persona cara si ritrova con un enorme vuoto all’interno e un immenso dolore e anche con questioni burocratiche ed economiche da risolvere. Se il deceduto era la fonte principale di reddito del nucleo familiare si capisce come il pensiero di non avere più un’entrata mensile spaventi.
Per sostenere i familiari del de cuius l’INPS eroga la pensione indiretta per i superstiti di un lavoratore e la reversibilità per i superstiti di un pensionato. L’importo della pensione di reversibilità sarà pari ad una certa quota della pensione percepita dal deceduto prima della sua morte. Questa quota dipenderà dal numero dei superstiti e dal grado di parentela. Per il solo coniuge è prevista, ad esempio, l’aliquota del 60%. Per un coniuge e un figlio dell’80% mentre per il coniuge e due o più figli del 100%.
Il figlio di genitori separati può ottenere la reversibilità?
I figli rientrano tra i superstiti che hanno diritto alla reversibilità indipendentemente dalla separazione dei genitori. Per i minorenni tale diritto vale sempre mentre per i maggiorenni ci sono delle condizioni da rispettare. La reversibilità spetta ai figli di età compresa tra 18 e 21 anni se studenti di scuola superiore o frequentanti corsi professionalizzanti senza lavoro e agli studenti universitari fino ai 26 anni senza lavoro. Il trattamento, infine, è erogato ai figli con certificazione attestante l’inidoneità allo svolgimento di un’attività lavorativa indipendentemente dall’età.

Per quanto riguarda l’aliquota di reversibilità spettante, dipenderà da quanti sono i figli superstiti. Il figlio unico ha diritto al 70% della pensione del papà deceduto. Con due figli la percentuale è dell’80% e con tre o più figli del 100%. Una puntualizzazione, per poter ricevere i soldi il beneficiario dovrà risultare a carico del de cuius al momento del decesso.
Per poter essere considerati a carico i figli maggiorenni o inabili la lavoro dovevano convivere con il padre prima della morte. Unica eccezione l’inabile al lavoro risultante a carico pur avendo un’altra residenza. La domanda di pensione di reversibilità si inoltra all’INPS tramite portale ufficiale oppure chiamando il Contact Center o avvalendosi dell’aiuto di CAF e patronati.