Ti sei mai chiesto cosa succede davvero quando il tuo conto va in rosso? Non parliamo solo di cifre negative: dietro quel meno si nascondono problemi concreti, che vanno dagli addebiti bloccati fino al rischio di azioni legali.
È una situazione più diffusa di quanto pensi e, se gestita male, può trasformarsi in un grattacapo difficile da risolvere. Meglio sapere cosa aspettarsi, prima di finire in un vortice di problemi bancari.

Tutti, almeno una volta, abbiamo avuto un conto vicino allo zero. A volte ci si dimentica di una spesa automatica, altre volte si va semplicemente lunghi tra un accredito e l’altro. Quando il conto corrente va in rosso, la prima reazione è il panico. Ma fermati un attimo: non sempre la situazione è grave, ma serve attenzione.
Spesso non si conoscono le reali conseguenze di un saldo negativo. Si pensa che tutto si fermi lì, a quel meno davanti al numero, ma non è così. I meccanismi bancari non dormono mai e il rischio è che, partendo da una banale mancanza di fondi, si inneschino una serie di complicazioni che coinvolgono anche segnalazioni e azioni legali.
Quando il conto in rosso si trasforma in debito
Avere il conto corrente senza soldi non comporta l’automatica chiusura del rapporto con la banca. Il conto resta attivo, maturando comunque spese come l’imposta di bollo o i costi di tenuta. Se non c’è denaro a sufficienza, il conto entra in negativo, e così nasce un debito.

In alcuni casi, la banca può concedere uno scoperto, ma si tratta di una possibilità, non di un diritto. Se il cliente è affidabile, può avere accesso a un piccolo fido. Altrimenti, il saldo negativo genera interessi, e non pagare in tempi brevi può portare a essere segnalati alla Centrale Rischi o alla Crif.
Ma attenzione: la segnalazione avviene solo dopo una lettera formale di sollecito e per importi non irrisori. Tuttavia, una volta inseriti nella lista dei cattivi pagatori, ottenere credito diventa molto difficile.
Addebiti respinti e protesti: cosa può accadere
Molti hanno utenze o rate addebitate in automatico. Se il conto è in negativo, quei pagamenti vengono respinti. Il creditore non riceve quanto dovuto e tu resti in debito, con il rischio di more o interruzione del servizio.
Se hai emesso assegni o cambiali e non ci sono fondi per coprirli, il rischio è il protesto. Si tratta di un atto ufficiale che attesta il mancato pagamento, con conseguenze anche legali.
E se il conto è cointestato? La banca può chiedere l’intero importo a uno solo dei titolari. Inoltre, se c’è un pignoramento in corso, anche un conto vuoto può essere interessato se vi vengono accreditati stipendio o pensione.