Ti sei mai domandato quanto dovresti guadagnare oggi per ottenere una pensione decente domani? 7.000, 15.000 o magari 24.000 euro all’anno sembrano cifre alla portata… finché non fai i conti con la realtà dei contributi versati.
La verità è che l’importo della tua pensione dipende molto più di quanto pensi da quanto guadagni ogni mese. La storia di Antonia lo dimostra senza giri di parole.

Antonia ha lavorato per vent’anni. Non ha mai avuto uno stipendio fisso particolarmente alto, ma ha sempre fatto la sua parte: impieghi part-time, collaborazioni, lavori saltuari. Lo stipendio medio? Circa 1.000 euro lordi al mese. Mai abbastanza da sentirsi “sistemata”. Arrivata ai 58 anni, con un passato di sacrifici e nessuna certezza sul futuro, ha deciso di capire a quanto ammonterà la sua pensione contributiva. La risposta? Molto meno di quanto sperava.
Le sue aspettative si sono scontrate con la matematica previdenziale. Per ottenere una pensione contributiva di 7.000 euro l’anno, bisogna aver versato un montante di circa 124.000 euro. Per raggiungere questo traguardo, è necessario aver guadagnato in media almeno 1.455 euro lordi al mese per vent’anni. Antonia non c’è arrivata. Per questo, le sue opzioni sono due: aspettare che il coefficiente di trasformazione diventi più vantaggioso (ma significherebbe lavorare più a lungo), oppure attendere i 71 anni per poter andare in pensione senza penalizzazioni.
Chi ha diritto alla pensione contributiva (e chi alla retributiva)
Il sistema pensionistico italiano oggi si basa principalmente sul metodo contributivo, ma non è stato sempre così. Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e ha maturato almeno 18 anni di contributi entro il 31 dicembre di quell’anno, può accedere al sistema retributivo o al misto. Questo significa che la pensione viene calcolata in parte sulla base degli stipendi percepiti e non solo sui contributi versati.
Chi invece, come Antonia, ha iniziato a lavorare dopo il 1996, oppure non ha raggiunto quei 18 anni di contributi entro la fine del ‘96, rientra completamente nel sistema contributivo. In questo caso, ogni euro versato conta, e la pensione dipende interamente dal montante accumulato e dal famoso coefficiente di trasformazione, che cresce con l’età. Non si guarda al reddito finale, ma a quanto effettivamente è stato accantonato negli anni.
Quanto serve davvero per una pensione dignitosa
Antonia si è chiesta: “E se volessi una pensione di 15.000 euro l’anno?”. In questo caso, servirebbe aver accumulato circa 267.000 euro di contributi, il che corrisponde a guadagnare 2.700 euro lordi al mese per vent’anni. E per ottenere 24.000 euro annui, il montante deve superare i 420.000 euro, con stipendi ben più alti e stabili. Non esattamente la realtà di chi ha fatto i conti con precariato e part-time.
Antonia ha scelto di non arrendersi. Ha iniziato a valutare altre strade: integrare con piccoli lavori, informarsi sulla previdenza complementare, persino affittare una stanza. Non farà miracoli, ma ogni passo può rendere il futuro un po’ meno incerto. E tu, sai già quanto ti servirà per la pensione che desideri?