Assegno Unico, famiglie in ansia per il conguaglio: dovranno rimborsare soldi all’INPS?

Ti stai chiedendo quando arriverà il conguaglio sull’Assegno Unico e come funziona davvero? Scopri il caso di Marta e Giuseppe, due genitori in attesa di novità importanti.

Marta e Giuseppe sono genitori di due bambini piccoli e, come tante famiglie italiane, ogni mese ricevono il pagamento dell’Assegno Unico.

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Assegno Unico, famiglie in ansia per il conguaglio: dovranno rimborsare soldi all’INPS?-crypto.it

Eppure, negli ultimi mesi hanno sentito parlare sempre più spesso di una cifra extra che dovrebbe arrivare: il famoso conguaglio.

“Ma quando ci pagheranno questo arretrato? E soprattutto, come verrà calcolato? E se il conguaglio sarà negativo” si chiede Marta, mentre cerca informazioni tra i vari annunci e aggiornamenti dell’INPS. Anche Giuseppe ha le sue preoccupazioni: “Se abbiamo ricevuto di meno nei mesi scorsi, come faranno a restituircelo?”. E se invece avessero ricevuto di più? Ci sarà da restituire qualcosa?

Le domande sono tante, e la situazione non è sempre chiara per chi deve fare i conti con le scadenze e con un budget familiare che non lascia spazio agli imprevisti. Ecco quindi tutto quello che devi sapere sul conguaglio dell’Assegno Unico, con spiegazioni semplici e pratiche che aiutano davvero a capire cosa sta succedendo.

Quando avverrà il conguaglio dell’Assegno Unico?

Molti genitori, come Marta e Giuseppe, aspettano con ansia il conguaglio dell’Assegno Unico, ma la data del pagamento non è sempre la stessa per tutti. L’INPS, infatti, procede con il ricalcolo sulla base della nuova dichiarazione ISEE presentata dalle famiglie entro il 28 febbraio.

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Quando avverrà il conguaglio dell’Assegno Unico?-crypto.it

Se Marta e Giuseppe hanno inviato la loro dichiarazione dei redditi nei tempi giusti, il sistema dell’INPS ha già potuto verificare se negli ultimi mesi hanno ricevuto importi inferiori o superiori rispetto a quanto spettava loro in base all’effettiva situazione economica.

Il pagamento del conguaglio può avvenire in due modi:

  • Se hanno ricevuto meno del dovuto, l’INPS accrediterà l’importo aggiuntivo nei mesi successivi.
  • Se hanno ricevuto più del dovuto, potrebbe esserci un recupero delle somme pagate in eccesso, magari con una trattenuta sui prossimi pagamenti.

In genere, il conguaglio viene effettuato tra marzo e aprile, ma potrebbero esserci variazioni in base ai controlli effettuati. Quindi, meglio tenere d’occhio il fascicolo previdenziale INPS per verificare eventuali aggiornamenti.

Come viene calcolato il conguaglio?

Per capire il meccanismo del conguaglio dell’Assegno Unico, bisogna guardare alla differenza tra l’ISEE provvisorio (quello usato all’inizio dell’anno) e l’ISEE aggiornato (quello effettivo comunicato entro febbraio).

Se Marta e Giuseppe hanno avuto una variazione di reddito significativa, l’importo dell’Assegno Unico potrebbe cambiare di conseguenza. Facciamo un esempio:

  • Nel 2023 hanno dichiarato un ISEE di 18.000 euro e hanno ricevuto circa €175 al mese per i loro figli.
  • Nel 2024, l’ISEE è sceso a 15.000 euro, quindi avrebbero dovuto ricevere €190 al mese.
  • Di conseguenza, l’INPS dovrà rimborsare loro la differenza per ogni mese in cui hanno percepito meno del dovuto.

Viceversa, se il loro reddito fosse aumentato, potrebbe esserci un conguaglio negativo, con la necessità di restituire parte delle somme ricevute in più.

Il sistema è stato pensato per essere equo, ma non sempre le famiglie ne sono consapevoli e si trovano davanti a sorprese inaspettate. Per evitare problemi, il consiglio è quello di aggiornare sempre tempestivamente l’ISEE, così da ricevere fin da subito l’importo corretto dell’Assegno Unico.

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