L’imbarazzante post della Banca Centrale su Bitcoin: rispondiamo punto per punto

La banca centrale europea (ECB) ha di recente fatto molto discutere per le sue pesanti affermazioni su Bitcoin e il mondo delle criptovalute in generale.

Sul web si discute a lungo circa il ruolo che questa sta assumendo nello scontro in corso. È centrale nella discussione il ruolo dell’Euro Digitale, come quello delle valute digitali delle Banche Centrali (CBDC) in generale.

Questa forma totalmente centralizzate delle risorse digitali crittografiche (che nulla hanno a che vedere con Bitcoin e le altre criptovalute decentralizzate), ha tutte le carte in regola per essere il nemico numero uno, nell’immediato futuro, della libertà di scambio e la non censurabilità di pagamenti e beni, che la decentralizzazione permette.

Lo scontro è aperto. La Banca Centrale Europea sta preparando il campo spargendo Fud e disinformazione. Come risponderanno le community cripto dall’altra parte?

Sul blog della BCE è comparso un post intitolato “Bitcoin’s Last Stand”

…wait, WHAT?!

banca centrale bitcoin last stand
Adobe Stock

Non sto scherzando, è successo davvero mercoledì scorso. È fondamentale in ogni caso tenere presente e specificare che il documento pubblicato non rappresenta la posizione ufficiale della BCE. È solo un articolo di blog sul sito ufficiale della Banca centrale europea.

Tuttavia, poiché si trova sul sito Web ufficiale, non può certo essere ignorato. Ripercorrere quindi i punti principali sollevati nel post (spoiler: agli occhi di chi sa di cosa si parla, ci sono passaggi a dir poco imbarazzanti..).

Il saggio inizia con l’affermazione non dimostrata (e successivamente smascherata) secondo cui l’attuale movimento dei prezzi di bitcoin è “un ultimo sussulto prodotto intenzionalmente prima del percorso verso l’irrilevanza”. Tuttavia, ciò che può essere affermato senza prove può anche essere rifiutato senza prove. Quindi ignoriamo questo punto.

L’ “ultimo baluardo di Bitcoin”? Ma proprio no, cara amica Banca Centrale.

Vogliamo parlare di Bitcoin e criptovalute seriamente e senza doppi fini. Ci sto. Ma facciamo come si deve. Punto per punto e dati alla mano.

“Bitcoin è raramente utilizzato per transazioni legali”

Questo secondo la parte successiva del post della ECB. Sfortunatamente, il corpo della sezione non dimostra specificamente questo punto. Il che è anche un peccato perché sarebbe stato divertente guardare quali deliri avrebbero portato a supporto di questa assurda illazione.

Si concentra invece su come il valore di bitcoin sia basato esclusivamente sulla speculazione perché

  • Non ha flusso di cassa (come il settore immobiliare), dividendi (come le azioni), la produttività (come le materie prime) o i benefici sociali (come l’oro)
  • I VC lo stanno sostenendo con $ 17,9 miliardi in blockchain e investimenti in criptovalute.

Sul primo punto ci da vita facile nello smentire quelle assurdità e generalizzazioni senza senso:

  • Non tutti gli immobili creano flussi di cassa
  • Google non ha mai pagato dividendi
  • Gli individui utilizzano bitcoin più o meno da quando è nato
  • Bitcoin ha vantaggi sociali dimostrabili. Una rapida occhiata al suo whitepaper esplica la faccenda più di mille parole: A Peer-to-Peer Electronic Cash System – Bitcoin.org

Andiamo a parlare adesso del secondo punto sollevato.

  • Il fatto che $17,9 miliardi di investimenti di VC in blockchain e criptovalute siano sufficienti per sostenere $300 miliardi di valore in bitcoin è semplicemente assurdo, ma in parte possiamo prenderla per buona, in quanto molti di questi VC hanno nomi illustri, quindi il loro coinvolgimento potrebbe, infatti , sostenere parte del valore di mercato di bitcoin.

Il punto è che c’è di più nel valore intrinseco del bitcoin che nella speculazione, anche se la speculazione è un fattore.

Le successive due sezioni del post della BCE riguardano il modo in cui la regolamentazione può essere interpretata erroneamente come approvazione. Per poi scadere nel solito punto sul paventato inquinamento energetico di Bitcoin e su come il marketing di bitcoin possa rappresentare un rischio reputazionale per le banche.

Posso anche, in parte, essere d’accordo sulla prima questione riguardante la regolamentazione. La regolamentazione ha indotto “l’attività finanziaria convenzionale a rendere più semplice per i clienti l’accesso a bitcoin” e la regolamentazione ha spinto “l’industria finanziaria convenzionale a rendere più facile per i clienti l’accesso a bitcoin”.

E, certamente, forse la facilità d’uso ha convinto i piccoli investitori che il bitcoin è un buon investimento, anche se altri investitori non sono d’accordo. Ma non c’è proprio nulla di strano o degno di nota inquesto. È proprio in questo modo che funzionano i mercati: alcuni individui credono che valga la pena comprare qualcosa, mentre altri credono che valga la pena venderlo. Solo perché ritieni che valga la pena vendere qualcosa non significa che non valga la pena acquistarlo. E non sono parole del primo che passa, vogliamo davvero credere che no ci sia malafede? Va bene, restiamo ottimisiti. Andiamo avanti.

Per quanto riguarda l’affermazione degli autori secondo cui il “sistema Bitcoin è una causa di inquinamento senza pari”, vi rimando ad alcuni dei numerosi documenti e rapporti sull’argomento (Per citarne alcuni, Questo, Questo e anche Quest’altro).

Tornando al primo punto, le banche già devono affrontare un rischio reputazionale non trascurabile. Qualche esempio?

  • Nel 2012, HSBC è stata multata di 1,9 miliardi di dollari per aver riciclato denaro per i cartelli della droga (Ah, HSBC esiste ancora nonostante tutto)
  • Nel 2020, Wells Fargo è stata multata di $ 3 miliardi per tattiche di vendita ingannevoli, inclusa la creazione di account per persone senza il loro permesso (a proposito, Wells Fargo esiste ancora)
  • Vogliamo anche parlare, nel nostro piccolo in Italia, degli scandali sulla vendita di investimenti fraudolenti come diamanti sovra-prezzati o titoli tossici, proposti consapevolmente agli sportelli ai nostri genitori e nonni andati allo sportello per altri motivi?

Certo, potrebbe esserci un rischio reputazionale per le banche connesso alla promozione del bitcoin, qualora qualche cliente dovesse perdere soldi. Ma chiaramente c’è un vantaggio reputazionale che supera questo rischio se il bitcoin funziona e i clienti ne possono trarre profitto.

In conclusione, credo che questo post sul blog sia questo: un breve post che non vuole essere definitivo. Un tentativo di gettare un sasso nello stagno per osservare eventuali risposte- Siamo tutti in attesa di un’analisi più scientifica ed equilibrata sulla paventata disfatta del bitcoin verso l’irrilevanza che ritengono inevitabile in futuro.

Sulla questione: “Bitcoin-only companies going not Bitcoin-only”

Nel frattempo, nel territorio “Bitcoin only”, una società chiamata Casa ha introdotto il supporto per la blockchain di Ethereum la scorsa settimana, con dispiacere di molti bitcoiner.

I clienti possono utilizzare Casa per creare depositi digitali che memorizzano solo bitcoin. Consideralo una cassaforte digitale progettata appositamente per bitcoin. Casa ora consente ai clienti di conservare anche ether (il token nativo di Ethereum). Questa mossa ha causato costernazione tra alcuni bitcoiner poiché è opinione condivisa che le aziende solo Bitcoin siano The Way e che qualsiasi altra cosa sia una deviazione da quell’ideale e dovrebbe essere punita.

Un’azienda che passa da solo Bitcoin a non solo Bitcoin è vista come una debolezza nel carattere dei proprietari nella migliore delle ipotesi e un attacco a Bitcoin nella peggiore.

Ora, non verrò certo a dirti che le blockchain sono fattibili e adattabili per qualsiasi cosa diversa dal denaro senza una controllo centralizzato (cosa per cui sono nate inizialmente lato utilizzo pratico). Tuttavia, credo che l’idea che la mossa di Casa sia un riflesso del carattere debole dei suoi fondatori o un attacco contro Bitcoin sia palesemente ridicola.

Casa ha preso una decisione commerciale. I clienti hanno richiesto un servizio di custodia di Ether, quindi Casa li ha forniti. Se non vuoi un Ether Vault, non utilizzarlo. Casa fornisce ancora depositi di bitcoin, se è quello ciò che ti interessa approfittane. In alternativa, non farlo! Utilizza il prodotto di un concorrente o sviluppane uno tuo. I clienti non sono obbligati a fare nulla da Casa.

In conclusione

Insomma, dal breve post della ECB non è emerso nulla di nuovo. Solita Fud trita e ritrita per allontanare le persone da strumenti decentralizzati e spianare il terreno al controllo di massa a buon mercato offerto dalle CBDC, le valute proprietarie delle banche centrali.

La soluzione? Come quando ci si trova di fronte a qualsiasi tipo di propaganda e/o disinformazione:

  • Non fidarti di nessuno, verifica in prima persona dati e prove.
  • Ragiona con la tua testa senza pregiudizi.
  • Diffida sempre dalle autorità centrali.
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