Un confronto tra il bear market del 2018 e quello del 2022. Ci sono molte analogie, ma anche molte differenze da tenere d’occhio.
Crypto.it riflette sulle differenze tra il bear market del 2018 e l’attuale drawdown del mercato nel 2022.
È la tua prima volta? Se è così, questo articolo sarà utile per scoprire come sono andate le cose durante il precedente mercato ribassista nel 2018, e come stanno andando le cose durante l’attuale crollo delle criptovalute.
Scopri le differenze chiave e cosa potresti aspettarti in questa flessione del mercato. Immergiamoci.
Indice dei contenuti
A dicembre 2017, Bitcoin ha raggiunto il valore massimo storico (ATH) di $19,100. Nell’anno successivo, è crollato a un minimo di $3,200, con un crollo dell’83%.
Finora, #Bitcoin è sceso del 73% dal suo ATH del 2021. Se dovesse esserci lo stesso drawdown visto nel 2017, potrebbe scendere fino a $11.400. Allo stesso modo, mancano altri 11 mesi di calo per eguagliare il mercato ribassista di 18 mesi visto nel 2018/19.
Detto questo, secondo i dati di Glassnode, il prezzo realizzato di Bitcoin è attualmente di $23.340. Il Bitcoin Realized Price è il valore di tutte le monete al prezzo di acquisto diviso la quantità di BTC in circolazione.
Quindi questo è il prezzo medio di ogni Bitcoin in circolazione. Bitcoin raramente scende al di sotto di questo prezzo, e di solito ci si avvicina alla fine di un mercato ribassista.
Al suo valore attuale di $20.700, $BTC viene scambiato con uno sconto di circa l’11% rispetto al prezzo realizzato. C’è uno sconto simile anche sul suo costo medio di mining. Questi dati indicano che il bottom potrebbe non essere lontano.
Inoltre, secondo lo Z-score MVRV di Bitcoin, una misura della differenza tra il valore di mercato e il valore realizzato di BTC, il bitcoin è ad oggi sottovalutato, anche se ha raggiunto livelli molto più bassi nel 2018 e nel 2020.
Osservando la base di utenti attivi giornalieri di Bitcoin, tra i picchi del 2017 e del 2021, i numeri sono aumentati del 10% circa, passando da 966.701 indirizzi attivi giornalieri a dicembre 2021 a 1,041 milioni nell’aprile 2021. Comparativamente, la capitalizzazione di mercato di Bitcoin è aumentata del 300% nello stesso periodo.
Mentre il numero di indirizzi attivi giornalieri è aumentato solo del 10% tra gli ATH, il numero totale di indirizzi Bitcoin è quasi triplicato nello stesso periodo, passando da 354 milioni a 976,5 milioni. Questo aumento degli indirizzi attivi e totali di Bitcoin ha contribuito a una maggiore adozione in questo ciclo di mercato rispetto al 2017.
Il volume medio giornaliero di Bitcoin è ora vicino a $5-6 miliardi rispetto al livello del 2017 di circa $0,8-0,9 miliardi.
Ethereum è andato molto peggio di Bitcoin nel precedente mercato ribassista. $ETH è crollato da un ATH di $1.396 a un minimo di $86,54 tra gennaio e dicembre 2018, equivalente a un calo del 93,8%.
Per fare un confronto, Ether è attualmente in calo dell’81% rispetto al suo ATH del 2021 dopo essere sceso da $4.812 a $896 negli ultimi 7 mesi.
Sebbene il valore di Ethereum sia aumentato del 244% tra gli ATH del 2018 e del 2021, il valore totale bloccato (TVL) nella finanza decentralizzata (DeFi) è esploso a $66,7 miliardi, soprattutto al lancio di app DeFi su Ethereum come Uniswap, Compound, Synthetix e Yearn (e raggiungendo i massimi di $184,5 miliardi), dove la maggior parte delle attività è concentrata sulla rete Ethereum. Nel frattempo, il numero totale di token quotati su CoinMarketCap è salito da 1.359 a quasi 20.000.
Se Ether dovesse eguagliare il suo drawdown nel mercato ribassista del 2018 (93,8%), scenderebba un minimo di $292. Per metterlo in prospettiva, questo comporterebbe un ulteriore calo del 67% dal suo attuale minimo del ciclo di $896,11.
Sebbene gli attuali investitori possano pensare che l’esposizione in alcune o in tutte le prime 10 criptovalute possa bilanciare al meglio il rischio, va notato che quasi la metà delle prime 10 criptovalute del 2017 per capitalizzazione di mercato non è riuscita a riconquistare l’antico splendore.
Bitcoin Cash (BCH), NEM, Stellar (XLM) e IOTA (MIOTA) da tempo non sono più tra i primi 10, e nel momento in cui scrivo: BCH (prima rank 4, ora rank 27); NEM (in precedenza rank 6, ora rank 102); XLM (in precedenza rank 9, ora rank 24); MIOTA (in precedenza rank 10, ora rank 63).
Nessuna di queste quattro criptovalute è riuscita a rompere il proprio ATH del 2017 nella bull run del 2021, nonostante abbiano visto un significativo rialzo dei prezzi.
Come sempre, è difficile prevedere esattamente come si svilupperà un mercato ribassista, in particolare in questo clima macro-economico drammatico. Ma possiamo sicuramente dire che coloro che faranno le mosse giuste ora saranno quelli che trarranno maggiori benefici se e quando il mercato si riprenderà.
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