Nel panorama degli investimenti globali cresce l’attesa per capire quale sarà la prossima grande scommessa tecnologica di Berkshire Hathaway. La holding guidata da Warren Buffett continua a sorprendere analisti e investitori, soprattutto ora che l’attenzione si concentra sulle opportunità legate all’intelligenza artificiale e al quantum computing.
La presenza di colossi come Apple, Alphabet e Amazon nel portafoglio di Omaha lascia intravedere una strategia capace di abbracciare sia le infrastrutture dell’AI sia l’evoluzione dei semiconduttori. In questo scenario, un nuovo potenziale ingresso sta catalizzando ipotesi e ricerche online.
La domanda è semplice: quale sarà il prossimo titolo che rispecchia i criteri del “metodo Buffett” e può inserirsi nella corsa alla rivoluzione quantistica? Le premesse indicano un candidato sorprendentemente logico.
Negli ambienti finanziari si discute da mesi della transizione dall’AI classica al quantum AI, un’area dove realtà come Alphabet e Amazon, già presenti nei portafogli di Berkshire, hanno investito in modo sostanziale. Allo stesso tempo, cresce la curiosità degli investitori che cercano informazioni su quali titoli quantum possano rappresentare la prossima “big bet” del conglomerato guidato dall’Oracolo di Omaha.
Per comprendere la possibile prossima mossa, occorre osservare quali sono i criteri che guidano storicamente l’Oracolo di Omaha. Warren Buffett investe in aziende resilienti, spesso anti-cicliche, con brand iconici come Apple, American Express, Coca-Cola o Chevron.
Apple domina grazie a un ecosistema chiuso che garantisce una fedeltà senza precedenti; Amazon ha trasformato l’e-commerce in un impero che include cloud, logistica, robotica e AI; Alphabet ha costruito la sua forza sulla centralità di Google e YouTube, simboli di uno “sticky business” che favorisce l’espansione in nuovi campi digitali. Non sorprende quindi che questi colossi, già impegnati nella ricerca quantistica, generino flussi di cassa tali da sostenere investimenti, buyback e innovazione continua. Il mercato riconosce in loro l’abbinamento perfetto tra stabilità, crescita e infrastrutture strategiche per l’intelligenza artificiale.
L’analisi converge su un nome che soddisfa una lunga lista di criteri: Nvidia. La società di Jensen Huang domina i semiconduttori e rappresenta l’ossatura dell’AI generativa moderna, grazie ai suoi chip, al networking per data center e alla capacità di sostenere ambienti ibridi classico-quantum.
Proprio come Apple, Amazon e Alphabet, Nvidia ha costruito un ecosistema completo, dai processori alle piattaforme software, diventando un’infrastruttura imprescindibile per il nuovo ciclo tecnologico. La società paga un dividendo, effettua buyback e grazie a ricavi in accelerazione continua ad ampliare il proprio mercato potenziale.
Nonostante un valore considerato premium da alcuni investitori, il titolo oggi si presenta al suo multiplo forward più basso degli ultimi dodici mesi, con un P/E di 24. Questa combinazione — brand dominante, espansione dell’AI e valutazione relativamente più conveniente — risponde alla domanda di migliaia di investitori che cercano “il prossimo grande titolo su cui potrebbe puntare Berkshire Hathaway”.
Sebbene il fattore “quantum computing” rappresenti solo una parte del potenziale, Nvidia offre una convergenza ideale tra AI, infrastrutture tecnologiche e sviluppo quantistico, tre elementi che si allineano perfettamente con la logica di investimento di Buffett, pur mantenendo prudenza e orizzonte decennale.
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