Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato una nuova asta di BTP indicizzati all’inflazione europea, con l’offerta di due titoli di Stato a medio-lungo termine destinati agli investitori alla ricerca di protezione dalla crescita dei prezzi.
Le caratteristiche delle emissioni, le scadenze e gli importi messi in asta delineano un’operazione rilevante per il mercato obbligazionario italiano. Comprendere le condizioni, il funzionamento e i possibili vantaggi di questi strumenti aiuta a capire perché attraggono risparmio privato e istituzionale.

Il nuovo appuntamento con i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea accende l’attenzione del mercato, soprattutto in una fase in cui la tutela del potere d’acquisto rappresenta un tema centrale per famiglie e investitori professionali.
Caratteristiche dei BTP indicizzati in asta: scadenze, cedole e ammontare delle emissioni
L’asta fissata per il 25 novembre 2025 introduce due emissioni che si collocano in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo, con cedole fisse e capitale rivalutato in base all’andamento dei prezzi nell’Eurozona.

Il primo titolo in collocamento è il BTP indicizzato agosto 2031, giunto alla sua settima tranche. L’emissione risale al 27 giugno 2025, la scadenza è fissata al 15 agosto 2031 e riconosce una cedola annuale dell’1,1%. La prossima data di pagamento è programmata per il 15 febbraio 2026. Il codice ISIN che identifica il titolo è IT0005657348 e l’ammontare nominale offerto all’asta oscilla tra un minimo di 750 milioni e un massimo di un miliardo di euro, cui si aggiunge un importo destinato all’asta supplementare pari a 150 milioni.
Il secondo strumento è il BTP indicizzato maggio 2039, alla decima tranche. È stato emesso il 15 maggio 2023, ha scadenza al 15 maggio 2039 e prevede una cedola annuale del 2,4%. La prossima cedola sarà corrisposta il 15 maggio 2026. Il titolo è identificato dal codice ISIN IT0005547812 e presenta un ammontare nominale in asta compreso tra 1,25 miliardi e 1,5 miliardi di euro, con 225 milioni destinati al collocamento supplementare. Entrambe le emissioni verranno regolate il 27 novembre 2025, data in cui gli investitori che avranno partecipato all’asta perfezioneranno l’acquisto dei titoli.
Questi due BTP indicizzati operano come strumenti di protezione contro l’erosione del potere d’acquisto: la cedola resta fissa nel tempo, mentre il capitale viene rivalutato seguendo l’inflazione europea. Da qui nasce l’interesse degli investitori che cercano titoli capaci di adattarsi ai cicli economici, combinando scadenze differenziate con rendimenti potenzialmente più stabili nel lungo periodo.
Perché l’asta del 25 novembre è rilevante e come partecipare ai collocamenti del Tesoro
L’asta programmata dal Tesoro assume particolare importanza perché unisce due scadenze strategiche, utili a costruire un portafoglio diversificato in base all’orizzonte temporale di investimento. La presenza di cedole predefinite e la rivalutazione del capitale in base all’indice dei prezzi europeo rispondono a una delle esigenze più ricercate dagli investitori: la possibilità di mantenere il valore reale del risparmio in un contesto di inflazione variabile.
Le ricerche più comuni riguardano come funziona un’asta del MEF, come acquistare BTP indicizzati e quali siano i requisiti per partecipare. L’acquisto avviene tramite banche, piattaforme di trading o intermediari abilitati, che inoltrano gli ordini nella finestra temporale prevista dal calendario del Tesoro. Una volta fissato il regolamento, nel caso specifico il 27 novembre 2025, i titoli entrano ufficialmente nel portafoglio dell’investitore. Il caso pratico più semplice riguarda chi desidera proteggere un capitale dalla crescita dei prezzi: l’acquisto di un BTP indicizzato permette di rivalutare il nominale e di incassare cedole annuali, creando una forma di investimento stabile, coerente con l’obiettivo di mantenere il potere d’acquisto nel medio-lungo periodo.





