Il Buono 3×4 di Poste Italiane e il BTP Tf 0,95% marzo 2037 sono due strumenti che attirano sempre più piccoli risparmiatori. Entrambi garantiti dallo Stato e con tassazione agevolata al 12,5%, offrono opportunità diverse in termini di rendimento, durata e flessibilità. Comprendere le differenze è fondamentale per chi intende pianificare il proprio futuro finanziario.
Comprendere le differenze è fondamentale per chi intende pianificare il proprio futuro finanziario. Il tema è di particolare attualità perché riguarda famiglie e investitori individuali che cercano stabilità in un contesto economico caratterizzato da incertezze e tassi di interesse in calo. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la raccolta attraverso titoli pubblici ha superato i 100 miliardi di € nei primi nove mesi del 2025, segno che la fiducia verso gli strumenti garantiti resta elevata.

Ma tra buoni fruttiferi postali e BTP di lunga durata, il modo in cui maturano gli interessi cambia radicalmente. Le simulazioni pratiche mostrano come la scelta tra i due possa fare la differenza, soprattutto in base all’orizzonte temporale e alla disponibilità di liquidità del singolo investitore.
Buono 3×4: rendimento certo e flessibilità nei rimborsi
Il Buono 3×4, emesso da Cassa Depositi e Prestiti e distribuito da Poste Italiane, è uno strumento pensato per chi desidera un investimento definito e privo di oscillazioni di mercato. Gli interessi maturano soltanto al completamento del 3°, 6°, 9° e 12° anno. Chi ritira il capitale prima del terzo anno recupera la somma investita senza interessi, mentre chi prosegue beneficia di rendimenti crescenti. Nella simulazione ufficiale, un investimento di 10.000 € mantenuto fino alla scadenza dei 12 anni porta a un rimborso netto di circa 13.725 €, pari a un rendimento medio annuo netto del 2,58%. Tutto è già stabilito al momento della sottoscrizione, senza la necessità di monitorare mercati o quotazioni.

Il vantaggio principale sta nella semplicità: nessuna quotazione giornaliera da seguire e possibilità di riscattare il capitale in qualsiasi momento. Questo rende i Buoni adatti a chi vuole pianificare progetti di lungo termine, come il sostegno agli studi dei figli, o creare un fondo di emergenza senza preoccuparsi delle oscillazioni dei mercati finanziari. L’agevolazione fiscale al 12,5% rende il prodotto ancora più competitivo rispetto a conti deposito o obbligazioni societarie.
BTP Tf 0,95% marzo 2037: rendimento più alto ma con vincolo lungo
Diversa la logica dei BTP a lunga scadenza. Il BTP Tf 0,95% con scadenza marzo 2037 oggi è scambiato a un prezzo intorno a 74,46 per 100 nominali, ben al di sotto del valore di rimborso. Ciò significa che chi investe beneficia non solo delle cedole periodiche, ma anche di un guadagno in conto capitale alla scadenza. Con un investimento di 10.000 € è possibile acquistare circa 13.430 € di valore nominale. Alla scadenza, l’investitore riceverà questa somma a rimborso, più circa 1.339 € di cedole nette distribuite nel periodo. Il totale incassato sarà di circa 14.770 €, con un rendimento netto annuo effettivo di circa il 3,30%.
Il vantaggio è evidente: rendimento superiore al Buono 3×4. Tuttavia, occorre mantenere il titolo fino al 2037 per beneficiare appieno di questo margine. Essendo quotato sul mercato, la vendita anticipata espone al rischio di variazioni di prezzo, che possono generare perdite.
Questa tipologia di investimento è adatta a chi ha un orizzonte temporale lungo e non ha necessità di liquidità immediata. Anche in questo caso, la tassazione agevolata al 12,5% rende i BTP strumenti efficienti dal punto di vista fiscale. Secondo analisti di Borsa Italiana e dati riportati da Teleborsa, proprio il differenziale tra prezzo di acquisto e rimborso finale rappresenta l’elemento più interessante per chi punta a un ritorno superiore in prospettiva.





