Citigroup lancia un segnale rialzista di portata eccezionale su Intesa Sanpaolo, alzando il target price a 6,50 € e, soprattutto, rimuovendo il rating “High Risk”. La tesi si basa su stime di utile nettamente superiori al consenso e su un dividendo previsto in crescita fino a rendere quasi il 9% nel 2027.
Una delle più importanti banche d’affari del mondo, Citigroup, ha inviato al mercato un messaggio forte e chiaro: Intesa Sanpaolo non solo è un’opportunità di acquisto, ma non è più da considerare un investimento ad alto rischio. Con una nota che ha fatto rumore tra gli operatori, il broker ha alzato il target price sul titolo di oltre un euro, portandolo a un livello che implica un potenziale di rialzo significativo.

Ma la vera notizia è la rimozione dell’etichetta “High Risk”, un cambiamento che riflette una nuova e migliorata percezione del rischio-Paese legato all’Italia. L’analisi di Citi va oltre i già ottimi risultati della banca, individuando fattori di crescita e di redditività che, a suo dire, il resto del mercato non ha ancora prezzato correttamente, a partire da una proiezione sul dividendo che si preannuncia tra le più generose d’Europa.
La tesi di Citi: utili sopra il consenso e valore nascosto
Alla base della promozione di Intesa Sanpaolo c’è una revisione al rialzo delle stime di utile per azione (EPS) per il triennio 2025-2027, che si posizionano fino al 13% sopra il consenso degli altri analisti. Questa visione più ottimista è giustificata non solo dalla continuazione dei buoni risultati nel trading, ma da due elementi tecnici che, secondo Citi, rappresentano un valore nascosto. Il primo è una sofisticata strategia di copertura sui depositi per ben 160 miliardi di €, che protegge la redditività anche in uno scenario di tassi in calo. Il secondo è la scadenza di 10 miliardi di € di finanziamenti “wholesale” costosi, che migliorerà ulteriormente i margini.

Questa maggiore profittabilità si traduce in una politica di remunerazione per gli azionisti eccezionale. Citi prevede un dividendo per azione in crescita fino a 0,48 € nel 2027, che ai prezzi attuali corrisponderebbe a un rendimento sbalorditivo dell’8,6%. A questo si aggiunge un programma di buyback (riacquisto di azioni proprie) da 2 miliardi di € annui, ritenuto sostenibile oltre al già generoso payout del 70%.
Target a 6,50 € e la fine del “rischio alto”
L’aumento delle stime sugli utili ha portato Citi a incrementare il target price su Intesa Sanpaolo da 5,10 € a 6,50 €, confermando il rating “Buy”. A questo prezzo, spiega il broker, il titolo scambierebbe a un multiplo (Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile) di circa 2,2 volte, una valutazione a premio rispetto alle altre banche europee che è pienamente giustificata dal profilo di rendimento superiore del gruppo. Il ROTE (Return on Tangible Equity) di Intesa è infatti già uno dei più alti in Europa. La mossa più significativa, tuttavia, è la rimozione del rating “High Risk”. Questa decisione è legata direttamente alla diminuita volatilità dei titoli di Stato italiani. La stabilità dello spread BTP-Bund su livelli contenuti ha ridotto drasticamente il rischio sovrano percepito sull’Italia, e di conseguenza su una banca così esposta al debito nazionale. Sebbene rischi come un allargamento dello spread o un indebolimento della domanda di prestiti rimangano, per Citi il profilo di Intesa Sanpaolo è ora quello di un leader europeo solido e ad alta redditività.