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Nuovo autovelox che multa chi sorpassa: il “sorpassometro” è un passo avanti a tutti

Pubblicato da
Gerardo Marciano

Una nuova tecnologia si aggira silenziosa sulle strade italiane. Non lampeggia, non fa rumore, eppure rileva una delle infrazioni più pericolose. Niente più scuse, niente più colpi di fortuna: quando parte il video, la sanzione è già sulla scrivania della polizia municipale. Non serve correre, né frenare di colpo. Stavolta non è la velocità ad attivare il dispositivo. C’è un nuovo protagonista nei controlli su strada, e chi guida farebbe meglio a conoscerlo.

Ogni giorno si verificano incidenti causati da sorpassi azzardati, spesso in tratti con visibilità limitata o segnaletica ben chiara. La distrazione, o peggio ancora l’imprudenza, sono sufficienti a trasformare un semplice sorpasso in una tragedia. È proprio per affrontare questo problema che entra in scena una tecnologia nuova, già operativa in alcune zone d’Italia.

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Parliamo di uno strumento capace di registrare l’intera manovra e inviarla automaticamente alle autorità. A differenza dei tradizionali autovelox, questo sistema agisce in modo più completo e mirato. E soprattutto, non perdona.

Come funziona il sorpassometro e dove può essere installato

Il nuovo sorpassometro SV3 rappresenta un salto in avanti nei controlli sulla rete stradale. Non si limita a misurare la velocità: rileva i sorpassi vietati grazie a sensori installati sull’asfalto e telecamere ad alta definizione. Quando un veicolo effettua una manovra non consentita, viene generato un video di 15 secondi con tutti i dati utili per identificare l’infrazione.

Come funziona il sorpassometro e dove può essere installato-crypto.it

Ma attenzione: non può essere installato ovunque. La legge prevede che sia il prefetto ad autorizzare l’uso del dispositivo, esclusivamente in tratti stradali considerati ad alto rischio. Un esempio concreto è il comune di Acquappesa, in Calabria, dove il sorpassometro è stato attivato il 4 agosto sulla Statale 18, un’arteria spesso teatro di incidenti. Qui la tecnologia è stata accolta come un deterrente, soprattutto nei punti con curve cieche o rettilinei ingannevoli.

Cosa si rischia e come si può fare ricorso

Secondo il Codice della Strada, le sanzioni per chi effettua un sorpasso vietato variano in base alla gravità. Nei centri abitati si parte da 42 euro e 2 punti in meno sulla patente. Su strade extraurbane, le multe salgono fino a 345 euro. Ma nei casi più gravi, come il sorpasso in curva o in prossimità di un dosso,  si arriva a 666 euro, con sospensione della patente da 1 a 3 mesi e 10 punti decurtati. Se il sorpasso avviene contromano, la sanzione può superare i 1.300 euro.

Chi riceve la multa ha comunque la possibilità di verificarne la regolarità. È possibile controllare che l’impianto sia omologato e che il tratto stradale sia effettivamente autorizzato da un decreto prefettizio. In caso contrario, si può presentare ricorso entro 30 giorni al giudice di pace, oppure entro 60 giorni al prefetto. Tuttavia, la presenza del video rende la contestazione più difficile rispetto a una semplice segnalazione su carta.

Il sorpassometro è un segnale chiaro di come la tecnologia stia diventando uno strumento di prevenzione, oltre che di controllo. Resta da chiedersi: farà davvero cambiare abitudini a chi guida in modo disattento o imprudente?

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