Scenario sconvolgente a Jackson Hole: perché Powell, con l’inflazione al 3,1%, potrebbe deludere l’80% del mercato

Tutti gli occhi dei mercati globali sono puntati su Jackson Hole, dove il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, potrebbe confermare o smentire le attese per un imminente taglio dei tassi. La pressione è massima, con dati sull’inflazione ancora alti che si scontrano con un’economia che rallenta, costringendo Powell a un difficile equilibrio.

L’attesa per il simposio di Jackson Hole sta raggiungendo il suo culmine, trasformando l’incontro annuale dei banchieri centrali nell’evento più cruciale dell’estate finanziaria. Al centro della scena c’è Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve, da cui gli investitori si aspettano un segnale chiaro sulla futura direzione della politica monetaria americana. Le aspettative del mercato sono ormai definite: la probabilità di un taglio dei tassi a settembre è altissima, ma i dati economici recenti non offrono un quadro così netto.

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Scenario sconvolgente a Jackson Hole: perché Powell, con l’inflazione al 3,1%, potrebbe deludere l’80% del mercato – crypto.it

Tra un’inflazione più persistente del previsto e un mercato del lavoro che inizia a mostrare qualche crepa, il discorso di Powell si preannuncia come un esercizio di comunicazione ad alta tensione, dove ogni parola verrà attentamente pesata per guidare i mercati senza fare promesse avventate.

Il dilemma della Fed: dati contrastanti e la pressione dei mercati

La sfida principale per Jerome Powell è conciliare la forte pressione dei mercati con un quadro macroeconomico ambiguo. Da un lato, strumenti come il CME FedWatch Tool indicano che gli investitori prezzano con oltre l’80% di probabilità un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del FOMC di settembre. Questa aspettativa si basa sui primi segnali di rallentamento dell’economia e, soprattutto, del mercato del lavoro, i cui dati più recenti sono stati più deboli del previsto. D’altro canto, la Federal Reserve deve fare i conti con un’inflazione che, seppur in fase di stabilizzazione, presenta rischi al rialzo.

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Il dilemma della Fed: dati contrastanti e la pressione dei mercati – crypto.it

La componente “core”, al netto di energia e alimentari, rimane elevata e, secondo analisi di gestori come Schroders, potrebbe persino salire a causa dell’impatto dei dazi commerciali sui prezzi al consumo. Questa dinamica impone cautela e rende un allentamento monetario meno scontato di quanto il mercato creda, mettendo la Fed di fronte a un bivio complesso.

Gli scenari di Jackson Hole: falco, colomba o un messaggio di pazienza?

Il discorso di Powell potrebbe delineare tre possibili percorsi. Uno scenario “da falco” (hawkish) lo vedrebbe enfatizzare i rischi di inflazione per smorzare l’entusiasmo dei mercati su un ciclo di tagli aggressivi, deludendo le attese. Al contrario, un approccio “da colomba” (dovish) si concentrerebbe sul rallentamento economico per giustificare un imminente taglio dei tassi come “misura assicurativa”, in linea con i desideri del mercato. Tuttavia, lo scenario ritenuto più probabile è una via di mezzo, un messaggio di “pazienza strategica”. In questo caso, Powell potrebbe riconoscere le crescenti incertezze sull’economia, confermando che la Fed è pronta ad agire, ma senza impegnarsi su tempistiche precise. Sottolineerebbe che ogni decisione futura sarà strettamente “data-dependent”, ovvero legata ai prossimi dati su occupazione e prezzi. Questa posizione manterrebbe la massima flessibilità per la Fed, lasciando però i mercati in una condizione di attesa fino alla prossima riunione del FOMC.

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