Il destino di Bitcoin è già scritto? Un incredibile rally a 154.000 $ potrebbe precedere il peggiore crollo del 2026

La storia di Bitcoin sembra ripetersi in cicli quasi perfetti, guidati da un evento noto come halving. Tuttavia, l’ingresso di potenti fattori come gli ETF Spot e una maggiore correlazione con la finanza globale sollevano un dubbio cruciale: il copione che prevede un crollo nel 2026 è ancora valido o siamo di fronte a un nuovo paradigma?

Come un orologio, la price action di Bitcoin sembra seguire una melodia scritta da tempo, una “rima” storica che gli investitori più attenti hanno imparato a riconoscere. Al centro di tutto c’è l’halving, il dimezzamento programmato della ricompensa per i miner che riduce l’offerta di nuovi BTC. Questo meccanismo ha storicamente innescato una sequenza prevedibile: un accumulo, una fase di bull market esplosiva e, infine, un inevitabile bear market.

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Il destino di Bitcoin è già scritto? Un incredibile rally a 154.000 $ potrebbe precedere il peggiore crollo del 2026 – crypto.it

L’analisi dei cicli storici suggerisce che il prossimo picco potrebbe arrivare verso la fine del 2025, ma le condizioni di mercato non sono mai state così diverse. La domanda che tutti si pongono non è se la storia si ripeterà, ma quali parti del vecchio copione verranno saltate e quali, invece, si realizzeranno con una precisione quasi inquietante, specialmente per quanto riguarda il temuto cripto-inverno del 2026.

Il copione storico scritto dall’halving

La teoria dei cicli di Bitcoin è sorprendentemente lineare. Ogni quattro anni, l’halving crea uno shock dell’offerta che, storicamente, ha dato il via a un mercato rialzista circa 12-18 mesi dopo. Questo modello si è ripetuto con una regolarità impressionante nei cicli passati. Dopo l’halving del 2012, il prezzo ha raggiunto il suo massimo storico nel quarto trimestre del 2013, superando i 1.000 $. La storia si è ripetuta dopo l’evento del 2016, con il picco raggiunto nel Q4 2017 a quasi 20.000 $.

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Il copione storico scritto dall’halving – crypto.it

Più di recente, l’halving del 2020 ha preceduto il massimo ciclico di novembre 2021, quando la criptovaluta ha toccato i 69.000 $. Questo schema ricorrente, che vede un picco nell’anno successivo all’halving, è la base su cui si fondano le previsioni di un nuovo ATH (All-Time High) verso la fine del 2025. Le proiezioni, che tengono conto dei rendimenti decrescenti, ipotizzano un range di prezzo tra 131.000 $ e 154.000 $, consolidando una teoria che finora ha superato la prova del tempo.

Nuovi fattori e la grande incognita del 2026

Nonostante la forza del modello storico, il ciclo attuale presenta delle anomalie che ne mettono in discussione la validità. Il fattore più dirompente è senza dubbio l’approvazione degli ETF Spot su Bitcoin negli Stati Uniti. Per la prima volta, come analizzato da diverse fonti tra cui Bloomberg, la domanda istituzionale ha spinto il prezzo a un nuovo massimo storico prima ancora che avvenisse l’halving di aprile 2024, rompendo una delle regole fondamentali del ciclo. A questo si aggiunge una crescente correlazione con la macroeconomia. Le decisioni sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve e l’andamento della liquidità globale ora influenzano Bitcoin come qualsiasi altro asset di rischio, un fattore quasi irrilevante nei cicli precedenti. Queste nuove variabili rendono l’ipotesi di un bear market nel 2026 tanto plausibile quanto incerta nelle sue dinamiche. Se da un lato il copione storico suggerisce una correzione, dall’altro la resilienza mostrata dalla domanda istituzionale potrebbe smorzare il crollo o, addirittura, riscrivere completamente le regole del gioco.

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